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GUERZONCELLOS ai Giardini della Filarmonica due violoncelli, padre e figlio, fra Brubeck, Led Zeppelin, Bach e classici barocchi

GUERZONCELLOS ai Giardini della Filarmonica due violoncelli, padre e figlio, fra Brubeck, Led Zeppelin, Bach e classici barocchi GUERZONCELLOS ai Giardini della Filarmonica due violoncelli, padre e figlio, fra Brubeck, Led Zeppelin, Bach e classici barocchi Interpretazioni furiose di classici barocchi e arrangiamenti creativi di brani pop e jazz. Ai Giardini della Filarmonica, il festival estivo dell’Accademia Filarmonica Romana, martedì 28 giugno arrivano i GuerzonCellos duo bolognese, composto da Tiziano ed Enrico Guerzoni, figlio e padre, che trasformano i loro violoncelli in strumenti decisamente eclettici. L’appuntamento nei Giardini (ore 21.30) vedrà i GuerzonCellos spaziare a 360 gradi fra diversi generi musicali, Brubeck, Bach, Led Zeppelin… il tutto arricchito da proprie composizioni, in cui ritroviamo influenze musicali del Settecento, elementi psichedelici, jazz e folk tradizionali, in un mix di energia e virtuosismo.

Enrico, il padre, ha studiato violoncello ai conservatori di Bologna e Ferrara ed è oggi uno dei musicisti italiani più camaleontici. Durante la sua carriera di violoncellista e compositore ha collaborato in ogni campo e genere, principalmente jazz, pop e musica da camera, spesso anche come primo violoncello e solista, lavorando con artisti italiani e internazionali come McFerrin, I Solisti Veneti, Pavarotti, Muti, Nyman, Trilok Gurtu, Zucchero, Arkè String Quartet, Fresu, Ruggiero, Battiato, Bocelli e molti altri. Tiziano, il figlio, ha studiato violoncello al Conservatorio di Bologna e successivamente all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Attualmente frequenta i corsi di perfezionamento al Pôle supérieur d’enseignement artistique di Parigi. Insieme a Giovanni Sollima si è esibito alla Biennale di Violoncello di Amsterdam, L’Auditori di Barcellona e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia; ha collaborato con diverse orchestre internazionali come Arkè Orchestra, Orchestra Senza Spine e Conservatory Orchestra Leipzig assumendo il ruolo di primo violoncello o solista. Altre collaborazioni lo portano anche ad esibirsi al Teatro Comunale di Bologna e al Festspielhaus Erl (Austria).

Ad aprire la giornata il penultimo incontro di “Intorno a un libro” (Sala Casella ore 20), con la presentazione di A casa di Hans. Villa La Leprara di Hans Werner Henze nei Castelli Romani a cura di Gastón Fournier-Facio e Anton Giulio Onofri (Roma, Timìa, 2021). Insieme ai due curatori intervengono la costumista Nanà Cecchi e il compositore e vicepresidente della Filarmonica Romana Marcello Panni. Il grande compositore tedesco Hans Werner Henze (1926-2012) amava profondamente l’Italia, e a metà degli anni ‘60 scelse di venire a vivere in una casa che egli stesso si fece costruire nei Castelli Romani, a Marino, in un idillio di pace a mezz’ora di macchina da Roma. Per quasi mezzo secolo, a villa La Leprara Henze ha composto la maggior parte delle sue partiture, e ha ospitato amici musicisti, artisti, intellettuali, personalità della politica e del mondo dello spettacolo, praticando con eleganza l’arte del buon vivere. Insieme alle fotografie della Leprara com’era fino a pochi giorni prima che venisse acquistata da un nuovo proprietario, il libro raccoglie le testimonianze di alcuni tra i molti amici e collaboratori del compositore che vi hanno trascorso giornate indimenticabili. La presentazione si impreziosisce dell’ascolto della musica di Henze per chitarra (solista Luigi Sini) con Drei Tentos (1958) e Drei Märchenbilder (1980) questi ultimi dall’opera per bambini Pollicino.

Prosegue infine fino al 30 giugno nella Sala Affreschi (ingresso libero) la mostra “Disegnare l’ebraico – Interpretazione artistica delle lettere dell’Alef Bet”, fusione tra una lingua millenaria e la creatività di giovani designer provenienti dallo IED di Roma. Composto dalle stesse lettere con cui è stata scritta la Bibbia, nel corso dei secoli l’alfabeto ebraico si è arricchito di significati profondi ed evocativi. Alle lettere ebraiche è stata conferita un’aura di sacralità e mistero, che ha affascinato credenti e non. Con questo progetto, sedici giovani talenti e alcuni loro insegnanti, senza alcuna conoscenza dell’ebraico o familiarità con la storia e la cultura israeliana, dopo aver seguito un percorso formativo per apprendere la lingua ebraica da un punto di vista storico, culturale e grafico, hanno creato rappresentazioni artistiche originali delle lettere ebraiche, caratterizzate da una prospettiva fresca e nuova. La mostra è realizzata in collaborazione con Ambasciata d’Israele in Italia, Istituto Europeo di Design (IED) di Roma, Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (MEIS) di Ferrara.

 

 

LA SETTIMANA PROSEGUE CON…

Spazio alla musica contemporanea mercoledì 29 giugno in Sala Casella con il dittico Anita e Costanza. Due Garibaldi che fecero l’Italia due melologhi (Anita su testo di Giovanni Maria Briganti, musica di Fausto Sebastiani, Costanza su testo di Cecilia D’Amico, musica di Stefano Cucci) nati per omaggiare due donne forti e affascinate dagli ideali politici dei loro uomini, che hanno seguito sino a dedicare loro la vita: sono Anita Garibaldi moglie del Generale, e Harriet Constance Hopcraft, moglie di Ricciotti, terzogenito di Anita e Giuseppe (ore 20). A introdurre il dittico, alle 19.30, l’incontro con Costanza Ravizza Garibaldi discendente di Giuseppe e Anita Garibaldi. A seguire (ore 21.30) Giovanni Maria Briganti è autore e voce narrante di La storia del ragazzo, una lettura nuova e contemporanea che trae spunto dalla trama dell’Histoire du soldat di Ramuz-Stravinskij, alternandosi ai cinque pezzi della Suite dell’Histoire approntata dallo stesso compositore russo per clarinetto, violino e pianoforte.

Giornata conclusiva giovedì 30 giugno con l’ultimo concerto (Giardini, ore 21.30) all’insegna della musica di Germano Mazzocchetti, poliedrico compositore, dedito alla musica per il teatro, la commedia musicale, il cinema e la televisione, oltre che rinomato virtuoso di fisarmonica. Mazzocchetti torna ai Giardini con il suo ensemble in un programma con alcuni brani dall’ultimo suo album Muggianne e altri da precedenti produzioni. La giornata si apre alle ore 20 in Sala Casella con l’ultimo incontro di “Intorno a un libro”, dedicato a Il canto dell’anima. Vita e passioni di Giuseppe Sinopoli a cura di Gastón Fournier-Facio (Milano, il Saggiatore, 2021) uscito a vent’anni dalla prematura scomparsa di Giuseppe Sinopoli.

 

Il progetto “I Giardini della Filarmonica”, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico “Estate Romana 2020 – 2021 – 2022” curato dal Dipartimento Attività Culturali, ed è realizzato in collaborazione con SIAE.

 

I Giardini della Filarmonica 2022 sono realizzati in collaborazione con Ambasciata Argentina, Ambasciata d’Israele in Italia, Istituto Giapponese di Cultura in Roma, Istituto Polacco di Roma,

Istituto Slovacco a Roma, Istituto Europeo di Design di Roma (IED), Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara (MEIS), Alefba, Associazione Fabrica.

Tutto il programma sul sito filarmonicaromana.org

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