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Il film del giorno: “Noi e la Giulia” (su Cine34)

Il film del giorno: "Noi e la Giulia" (su Cine34) Il film del giorno: "Noi e la Giulia" (su Cine34)Oggi vi consigliamo Noi e la Giulia, in onda su Cine34 (canale 34 del digitale terrestre) alle 21.00.

Tre quarantenni, Diego (Luca Argentero), Fausto (Edoardo Leo) e Claudio (Stefano Fresi) si incontrano casualmente il giorno della visita programmata a un casale in vendita. I tre uomini non si conoscono, ma sono accumunati da un profondo senso di insoddisfazione legato alle attività che svolgono e dal forte desiderio di lasciare la propria città e cambiare vita.
Diego è un venditore di automobili torinese frustrato dal suo lavoro; Fausto è un romano che porta avanti delle televendite, ma è pieno di debiti; Claudio, anch’esso romano e prossimo al divorzio, sta attraversando un momento di profonda demotivazione a causa del tracollo economico del secolare negozio di generi alimentari appartenente alla sua famiglia. Spinti dai propri i fallimenti, i tre decidono di acquistare insieme l’immobile, intenzionati a rimetterlo a nuovo e ad aprire un agriturismo.
A loro si uniranno presto il cinquantenne Sergio (Claudio Amendola), creditore di Fausto e comunista convinto, Elisa (Anna Foglietta), giovane donna incinta un po’ sballata, incaricata di occuparsi delle pulizie e della cucina, e Abu, bracciante ghanese. Ma mentre i quattro stravaganti soci stanno ultimando i lavori di ristrutturazione del casale, ecco arrivare alla guida di una Alfa Romeo Giulia 1300, il mafioso Vito (Carlo Buccirosso), intenzionato a riscuotere il pizzo. Alla vista del camorrista, il sessantottino Sergio reagisce impulsivamente, stendendo l’uomo con un pugno . A questo punto gli sfortunati proprietari non hanno altra soluzione che sequestrare il malavitoso segregandolo nello scantinato del casale. È solo il principio di una lunga serie di tragicomiche disavventure…

Perché vedere questo film

Commedia certamente non geniale e nemmeno straordinariamente originale ma che ha comunque il merito (non da poco visti i tempi che corrono) di uscire da quei binari paratelevisivi a cui la commedia italiana sembra ormai legata mani e piedi.

 

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