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John Cassavetes: 8 capolavori

John Cassavetes: 8 capolavori John Cassavetes: 8 capolavoriDall’8 al 19 giugno presso CINETECA MILANO ARLECCHINO si terrà John Cassavetes: 8 capolavori, una rassegna in otto film dedicata all’attore, sceneggiatore, regista e commediografo, tra le figure più importanti del cinema americano.

Uomo dai mille talenti, John Cassavetes, figlio di immigrati greci, si fa conoscere dal grande pubblico come attore di cinema, teatro e televisione, l3avorando con registi come Roman Polanski (Rosemary’s Baby), Robert Aldrich (Quella sporca dozzina) e Elaine May (Mickey and Nicky). Cassavetes si rivela presto uno degli attori più influenti della sua epoca, capace di opporre al method acting allora in voga una concezione della recitazione come momento di gioia ed esuberanza creativa. Nel frattempo rivoluziona il cinema indipendente americano col suo film di debutto Ombre (1959), girato con pochi mezzi insieme ai suoi studenti e ammirato tanto dalla Beat Generation quanto da Jonas Mekas e gli adepti del New American Cinema. Il film di debutto dell’autore contiene già tutti gli elementi caratterizzanti del suo cinema: improvvisazione, estetica più vicina al cinéma vérité che a Hollywood, focus su attori e scrittura. Sul piano tematico, Cassavetes è interessato a un cinema capace di cogliere la vitalità dei rapporti familiari e amorosi. Dopo due progetti finanziati dagli studios, a partire da Volti (1968), Cassavetes decide di autofinanziare i propri progetti, aiutato da una schiera di collaboratori pescati tra amici, colleghi e familiari. Leggendari sono i film che vedono come protagonista la moglie e musa Gena Rowlands, due volte nominata all’Oscar per le sue performance in Una moglie (1974) e Gloria (1980, Leone d’Oro al Festival di Venezia), capace di prestarsi totalmente alla visione del marito. Tra i collaboratori abituali di Cassavetes troviamo anche gli amici Peter Falk, Seymour Cassell e Ben Gazzara, protagonisti di film come Mariti (1970), in cui la mascolinità è esaminata da un punto di vista inedito e insolitamente realistico, e L’assassinio di un allibratore cinese (1976), crudo neo-noir che dimostra la capacità del regista di misurarsi anche col cinema di genere. Amante della bottiglia, Cassavetes riesce a firmare altri due capolavori insieme alla moglie, il teatrale La sera della prima (1977) e il cult Love Streams (1984, Orso d’Oro al Festival di Berlino), prima di spegnersi a soli 59 anni per cirrosi epatica.

Segnaliamo che venerdì 10 giugno alle ore 18 si terrà uno speciale incontro con Emanuela Martini, direttrice della storica rivista «Cineforum», una pubblicazione (rinnovatasi da dicembre 2020 e oggi trimestrale) che dopo sessant’anni di curiosità critica, approfondimenti, idee, continua a credere nella vitalità del cinema ma che vorrebbe fare di più con l’aiuto e le idee di tutti gli appassionati.

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