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La tradizione persiana alla Fondazione Giorgio Cini

La tradizione persiana alla Fondazione Giorgio Cini La tradizione persiana alla Fondazione Giorgio CiniLa musica classica persiana apre la programmazione 2023 dell’Istituto Interculturale di Studi Comparati della Fondazione Giorgio Cini, diretto da Giovanni Giuriati, con un grande ritorno. Venerdì 31 marzo alle 18.00 l’Isola di San Giorgio accoglie nuovamente il musicista Dariush Talai (Teheran, 1953): tra i più influenti maestri della musica tradizionale e virtuoso di tar e setar – strumenti a corda dal suono inconfondibile, morbido e armonioso – che il pubblico della Fondazione ha potuto ascoltare la prima volta nel 2000 e che quest’anno festeggia a San Giorgio i suoi settant’anni. Talai sarà accompagnato per l’occasione dai musicisti Pejman Tadayon al ‘ud, lo strumento più popolare e diffuso nella cultura araba e mediorientale, con Hamid Mohsenipoor alle percussioni.

Un’esibizione unica in cui prenderà forma il radīf, il repertorio classico che costituisce l’essenza della cultura musicale persiana: un sistema di melodie e di fraseggi che hanno radici nella storia millenaria di diversi popoli – tra cui Afghani, Curdi, Azeri, Armeni, Turchi, Baluchi – vissuti tutti nel territorio dell’antica Persia. Un insieme di musica e poesia che unisce popoli diversi, riconosciuto come Patrimonio orale e immateriale dell’umanità dall’Unesco.

Il concerto sarà preceduto giovedì 30 marzo alle ore 17.00 dall’incontro di approfondimento L’eredità, l’estetica e il presente del radīf persiano a cura di Giovanni De Zorzi che intervisterà il Maestro Talai in diretta streaming.

Dariush Talai è il principale esponente contemporaneo della tradizione classica persiana degli strumenti tar e setar e ha partecipato a numerosi concerti, festival, trasmissioni e registrazioni discografiche. Oltre all’aspetto performativo, il maestro ha insegnato all’Università e il Centro per la Conservazione della musica tradizionale di Teheran e al Centre d’Études de Musique Orientale (C.É.M.O.) di Paris-Sorbonne. La ricerca è parte integrante della sua attività, è infatti autore di uno studio sui sistemi modali delle tradizioni irano-arabe-turche all’Université de Paris X-Nanterre.

Per maggiori informazioni [email protected].

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