Of Dogs and Men stasera su Rai 3: un film sul conflitto israelo-palestinese

Martedì 7 ottobre Rai 3 trasmette “Of Dogs and Men” in prima visione assoluta. Il film andrà in onda alle 21.15 in occasione del secondo anniversario dell’attacco del 7 ottobre 2023. La regia è firmata dall’israeliano Dani Rosenberg.

Un racconto tra finzione e documentario

La pellicola è ambientata nel kibbutz Nir Oz, situato al confine con Gaza. Gli eventi si svolgono poco dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Si tratta di un contesto reale che ha segnato profondamente la storia recente del conflitto.

Il film utilizza uno stile che mescola finzione cinematografica e documentario. Questa scelta narrativa permette di avvicinarsi alla realtà con maggiore intensità. Inoltre, conferisce all’opera un carattere di testimonianza diretta degli eventi.

La storia di Dar e la ricerca del suo cane

La protagonista è Dar, una ragazza di sedici anni sopravvissuta al massacro. La giovane torna nel kibbutz devastato con un obiettivo preciso: ritrovare Shula, il suo cane. Si tratta di una missione disperata in un luogo segnato dall’orrore.

La madre di Dar è stata rapita e tenuta in ostaggio. Molti abitanti del kibbutz sono stati uccisi o rapiti durante l’attacco. La comunità è stata letteralmente decimata dalla violenza di quella giornata.

I segni dell’orrore impressi nei luoghi e nelle persone

Il regista Dani Rosenberg si concentra sui segni visibili della tragedia. I volti delle persone portano le tracce indelebili di quanto accaduto. Anche i luoghi mostrano le ferite della guerra con case bruciate e distrutte.

Durante il suo viaggio, Dar riceve sul cellulare immagini dei massacri e dei bombardamenti su Gaza. Queste immagini rappresentano la continuazione dell’orrore che si sussegue senza sosta. Il conflitto israelo-palestinese continua a produrre sofferenza da entrambe le parti.

Oltre la rappresentazione della crudeltà

Il film non si limita a mostrare la violenza e la distruzione. Attraverso il viaggio di Dar emerge una riflessione più profonda sull’umanità. L’attenzione dedicata agli animali abbandonati apre prospettive diverse sulla tragedia.

Gli animali diventano testimoni silenziosi della devastazione. Inoltre, rappresentano vittime innocenti incapaci di comprendere le ragioni del conflitto. La loro presenza stimola interrogativi sul senso della violenza.

Il cane Shula come metafora di speranza

Il percorso di Shula attraverso case e territori segnati dalla guerra assume un valore simbolico. Il cane diventa metafora della ricerca di un’umanità comune. Attraversa confini e divisioni portando con sé un messaggio universale.

Anche negli istanti più tragici può esistere spazio per la riconciliazione. Il film suggerisce che la pace non è un’utopia irraggiungibile. Si tratta invece di una possibilità concreta da coltivare nonostante il dolore.

Girato nei luoghi reali con abitanti veri

“Of Dogs and Men” è stato realizzato in condizioni straordinarie. Le riprese si sono svolte nei luoghi teatro delle violenze reali. Questa scelta conferisce al film un’autenticità difficilmente replicabile in altri contesti.

La protagonista è interpretata dalla giovane Ori Avinoam. Tuttavia, molti personaggi sono gli abitanti reali della comunità colpita. Queste persone hanno vissuto sulla propria pelle gli eventi narrati dal film.

Una testimonianza diretta tra conflitto e speranza

Il risultato è un’opera che si distingue per il suo carattere testimoniale. Il cinema documentario incontra la narrazione fiction creando un linguaggio ibrido. L’obiettivo è raccontare la vita quotidiana sospesa tra conflitto e speranza.

L’appuntamento con “Of Dogs and Men” è per martedì 7 ottobre alle 21.15 su Rai 3.

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