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Oggi a “Cento, un secolo di radio” protagonista Zavoli

Nella Giornata mondiale della Radio

Oggi a "Cento, un secolo di radio" protagonista Zavoli

Nella ricorrenza della Giornata mondiale della Radio, Umberto Broccoli apre la puntata di “Cento, un secolo di radio“, “in onda martedì 13 febbraio alle 17.05 su Radio 1, con una delle voci storiche della radio italiana, quella del giornalista Sergio Zavoli. Il primo audio è tratto dal radio documentario “Riascoltiamo la nostra storia”, ideato per il 35° anniversario della radio e trasmesso sul Programma Nazionale il 16 novembre 1960. Il secondo è preso dal documentario “Subiaco, il Sacro Speco”, trasmesso il 2 settembre 1950 e dedicato al Sacro Speco di Subiaco, l’unico dei dodici monasteri fondati da San Benedetto preservato fino all’età contemporanea. A seguire spazio a un monologo ironico, del 1965, del doppiatore e attore Renato Turi sulla longevità della radio rispetto all’avvento della televisione. Si chiude con la voce e alcuni versi della giornalista e critica cinematografica Lietta Tornabuoni.

Zavoli, nato a Ravenna, all’età di quattro anni si trasferisce a Rimini con la famiglia. Frequenta tutto il ciclo scolastico nella cittadina romagnola. Non ancora ventenne, prima della caduta del fascismo qualche suo scritto viene pubblicato su giornali di regime, ma la sua attività inizia alla fine del 1944 con la fondazione di Publiphono, il sistema di altoparlanti che a Rimini diffondeva notizie locali e pubblicità. Segue, nel 1946, la collaborazione con il quotidiano Il Progresso d’Italia come pubblicista.

Si trasferisce a Roma nel 1947 per iniziare quella che sarebbe diventata la sua lunga carriera giornalistica, quindi politica. Entra in Rai chiamato da Veltroni. Diventa giornalista lavorando alla radio. Due suoi documentari radiofonici sono ricordati per aver vinto il prestigioso Premio Italia: Notturno a Cnosso nel 1953 e Clausura nel 1958. Quest’ultimo rimane un documento unico e, dopo le aperture del Concilio Vaticano II, irripetibile perché, con le registrazioni effettuate all’interno di un monastero delle Carmelitane in epoca preconciliare, documenta la vita delle monache e raccoglie alcune testimonianze.

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