Vai al contenuto

Oggi “Cento, un secolo di radio” ricorda Nino Manfredi

Tra gli esordi radiofonici e il teatro di Garinei e Giovannini

Oggi "Cento, un secolo di radio" ricorda Nino Manfredi

Umberto Broccoli, nella puntata di “Cento, un secolo di radio” in onda venerdì 22 alle 17.05 su Rai Radio1, ricorda la vita e la brillante carriera di Saturnino Manfredi, in arte Nino Manfredi. Di formazione attoriale – avendo Manfredi frequentato l’Accademia nazionale d’arte drammatica nei cruciali anni del 1944-47, sotto la guida del maestro Orazio Costa – abbandona ben presto la prosa e, a partire dal 1951, insieme ai suoi compagni di studio Paolo Ferrari e Gianni Bonagura, forma un terzetto che si esibisce con successo dapprima nei varietà radiofonici e quindi in molti spettacoli del teatro di rivista e della commedia musicale. I suoi due più significativi successi sul palcoscenico li ottiene comunque più avanti, nelle commedie musicali “Un trapezio per Lisistrata” di Garinei e Giovannini (1958), accanto a Delia Scala, e, soprattutto, nel “Rugantino” sempre di Garinei e Giovannini (1962), insieme ad Aldo Fabrizi e Bice Valori. Si potrà ascoltare la voce di Manfredi estratta dalle sue numerose partecipazioni radiofoniche: ‘Gran Varietà’, Secondo Programma, 1967, ‘Ciak’, Secondo Programma, 1968, ‘Orione, Osservatorio quotidiano di informazione, cultura e musica’, Radiotre, 1988. Concludiamo con un ricordo dell’attore sull’invenzione di Bastiano, “barista di Ceccano”, personaggio caratterizzato dalla celebre frase ‘Fusse che fusse la vorta bbona’, nato nella fortunata edizione del 1959 di Canzonissima, tratto da ‘Risate senza filo: sessant’anni di rivista radiofonica’ di Pier Francesco Listri, Radiodue, 1984. Per lo spazio dedicato ogni venerdì alla voce del mattatore radiofonico, ascoltiamo Vittorio Gassmann che recita una lettera dell’intellettuale di Ennio Flaiano, da ‘Gran Varietà’, Secondo Programma, 2 ottobre 1966.

Il 6 ottobre 2024 la Radio compie cento anni. Un secolo di parole, note iniziato con un annuncio storico di Donarelli. In questi anni la Radio ha accompagnato gli italiani diventando un asse portante della cultura del Paese, ne ha raccontato la storia stimolando nei suoi ascoltatori curiosità e conoscenza.

 

Autore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Send this to a friend