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Oggi in tv a “Rebus” si parla del rapporto con il cibo

E un approfondimento sul significato di patria

Oggi in tv a "Rebus" si parla del rapporto con il cibo

Le scelte sul cibo sono sempre più un tema politico, ecologico, e medico. Cambiano le tecniche di produzione, arrivano farmaci che promettono di modificare il rapporto con la fame, ma intanto l’obesità aumenta. Ne parlano l’agronomo ed economista Andrea Segrè e la nutrizionista Sara Farnetti ospiti di “Rebus”, il programma condotto da Giorgio Zanchini con Alessandro Campi, docente di Storia delle dottrine politiche all’Università di Perugia, in onda domenica 14 aprile alle 16.15 su Rai 3. Con il politologo Vittorio Emanuele Parsi, poi, si discuterà di quanto oggi la nozione e l’idea di patria siano attuali o siano solo un vecchio orpello retorico in un’epoca globale, e di quale sia la differenza fra patriottismo e nazionalismo in questi anni sconvolti da feroci guerre nazionali.
La patria si riferisce alla madrepatria, cioè il luogo in cui qualcuno è cresciuto o ha vissuto per un periodo abbastanza lungo da formare la propria identità culturale, il luogo in cui i propri antenati hanno vissuto per generazioni, o il luogo che qualcuno considera casa, o una metropoli in contrasto con le sue colonie. Le persone spesso si riferiscono alla Madre Russia come alla personificazione della nazione russa. Le Filippine sono anche considerate una patria che deriva dalla parola “Inang Bayan” che significa “Patria”. All’interno dell’Impero britannico, molti nativi delle colonie arrivarono a pensare alla Gran Bretagna come alla madrepatria di un’unica grande nazione. India è spesso personificata come Bharat Mata (Madre India). I francesi si riferiscono comunemente alla Francia come “la mère patrie”; i paesi ispanici che erano ex colonie spagnole si riferivano comunemente alla Spagna come “la Madre Patria“. I romani  vedevano l’Italia come la madrepatria (patria o terrarum parens) dell’Impero Romano, in contrasto con le province romane. I turchi si riferiscono alla Turchia come “ana vatan”.

Appuntamento imperdibile.

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