Effimera, democratica, provocatoria: è l’arte urbana, capace di raccontare le persone e di scuotere le coscienze. Dal 2 giugno, ogni lunedì alle 15.45 su Rai 3, arriva “Metropolis-Urban Art Stories”, un viaggio con Metis Di Meo tra i cambiamenti storici, politici e culturali del nostro Paese attraverso le opere d’arte urbana presenti sui muri delle città. Otto puntate – tra Napoli, Roma, Torino e Milano – che accompagnano il pubblico tra opere che, grazie all’arte di strada, trasformano lo spazio urbano in un museo a cielo aperto. “Street artists”, rapper, scultori e figure del mondo underground accompagnano la conduttrice nel suo viaggio.
“Metropolis – Urban Art Stories” è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali, direttore Marcello Ciannamea, regia di Maurizio Di Cesare, scritta da Metis Di Meo e Alessandro Vitale.

La street art nasce in America negli anni ’70 come forma di ribellione, per dilagare in breve tempo in tutto il mondo. Ne è passata di vernice sui muri dalle prime tag fuorilegge, che spezzavano coi loro colori acidi il grigiore delle periferie. Oggi la street art è entrata a pieno titolo tra le forme d’arte riconosciute e vede nei writer e negli street artist i suoi gloriosi paladini. Veri e propri artisti, dunque, che escono dai confini imposti dai soliti schemi e dalle solite tele per impossessarsi delle città a 360 gradi, grazie alla forza espressiva delle loro opere letteralmente alla portata di tutti, disponibili e fruibili h24. Se da un lato la street art ha messo in atto negli ultimi anni un vero e proprio processo di riqualificazione delle aree urbane di periferia, dall’altra tratta sempre più temi sociali e di attualità, divenendo un veicolo importante per coinvolgere quante più persone possibile. Lungo tutto lo stivale sono circa 200 le città ed i paesi, ma anche piccoli borghi.