
L’esercito francese tenta di reprimere con durezza la ribellione, ma ha difficoltà a contrastare la guerriglia della resistenza algerina. Anche i coloni francesi, un decimo della popolazione totale, si arma e combatte contro gli indipendentisti. La debolezza dei governi francesi fa precipitare la situazione e il primo giugno 1958 Charles de Gaulle, ritiratosi dalla politica dodici anni prima, torna in campo e viene nominato primo ministro. Ad Algeri, intanto, un gruppo di generali golpisti ha preso il potere con un colpo di stato e minaccia la stessa integrità delle istituzioni francesi. De Gaulle inizia una politica di dialogo, mentre in Francia cresce un movimento di opinione a favore della pace e dell’indipendenza algerina. Sul fronte opposto le destre si radicalizzano e nasce l’Oas, organizzazione terroristica che compie attentati in Algeria e in Francia. Nel maggio 1961 si aprono a Evian i negoziati tra la Francia e il governo provvisorio algerino. Un anno dopo viene firmato il cessate il fuoco e il primo luglio 1962 in Algeria si vota per il referendum che sancisce l’indipendenza.