Il fenomeno dell’isolamento sociale volontario tra i giovani

In studio, ragazzi e genitori si confronteranno sulle difficoltà, le incomprensioni e i segnali spesso invisibili che caratterizzano questa condizione. Ospiti della puntata Elisabetta Scala, Vicepresidente del MOIGE (Movimento Italiano Genitori), che offrirà un’analisi dal punto di vista familiare e sociale, Emma Perrelli, docente di Lettere al Liceo Spagnolo Cervantes di Roma, con una riflessione sul ruolo della scuola e dell’educazione e Miriam Incurvati, psicologa psicoterapeuta dell’età evolutiva, che aiuterà a comprendere i meccanismi psicologici dietro il ritiro sociale.
In chiusura la storia di un giovane che racconterà la sua esperienza di isolamento vissuta tra i 15 e i 23 anni: un percorso doloroso, ma anche un messaggio di speranza per chi vive situazioni simili.
Gli Hikikomori sono soprattutto giovani tra i 14 e i 30 anni, maschi nel 70-90% dei casi, anche se il numero delle ragazze isolate potrebbe essere sottostimato dai sondaggi effettuati finora. Le indagini ufficiali condotte finora dal governo giapponese hanno identificato oltre 1 milione di casi, con una grandissima incidenza anche nella fascia di popolazione over 40. Questo perché, nonostante i soggetti hikikomori si palesino principalmente durante l’adolescenza, la condizione tende a diventare cronica, rischiando di perdurare anche tutta la vita. In Italia, soprattutto a seguito della pandemia che ha estremizzato il problema, l’attenzione nei confronti del fenomeno sta aumentando. Nel nostro paese non ci sono ancora dati ufficiali, ma si stima ci siano circa 100.000 casi.
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