Oggi in tv torna l’appuntamento con “Geo”

Sostenibilità: bugie e verità

Oggi in tv torna l’appuntamento con “Geo”
Venerdì 7 marzo alle 17.10 su Rai 3 nuovo appuntamento con “Geo“, il programma sulla natura, l’ambiente e le culture del mondo prodotto da Rai Cultura e condotto da Sveva Sagramola ed Emanuele Biggi. I consumi diventano sempre più “verdi”, ma a ben guardare non tutti lo sono davvero e quasi mai sono alla portata di tutte le tasche. Bugie e ingiustizie nascoste dietro la falsa sostenibilità. Se ne parlerà con Antonio Galdo, giornalista e direttore del sito nonsprecare.it.

Sempre più al centro di dibattiti è il tema dello sviluppo sostenibile, concetto per nulla semplice da comprendere. In poche parole, si può definire come la sintesi tra crescita economica, uguaglianza e rispetto dell’ambiente. Le discussioni basate su questo importante argomento, infatti, vertono sulle proposte di sviluppo che assicurino alle generazioni future di non essere danneggiate dal progresso attuale. In effetti, molto spesso accade che in occasioni di presentazioni di nuove tecniche, nei vari settori dell’industria e quant’altro, organizzazioni fondate per la tutela della persona umana, si propongano di accertarsi che ogni nuova disposizione non possa danneggiare le generazioni future in nessun ambito. Lo sviluppo sostenibile è quindi alla base di molte discussioni proprio per la divergenza di opinioni riguardo a cosa sia “sostenibile” e a cosa non lo sia. Sicuramente l’uomo ha influenzato in modo devastante gli equilibri naturali del nostro pianeta. Secondo alcuni studi la temperatura terrestre è in forte aumento e tale incremento secondo gli esperti è una delle principali cause dell’aumento di fenomeni climatici “estremi”: scioglimento dei ghiacciai, avanzamento della desertificazione, presenza massiva di CO2, surriscaldamento degli oceani e l’intensificazione di uragani. Uno degli ultimi cicloni che ha colpito la città di New Orleans, Katrina, è un esempio di come la natura può “reagire”, in modo devastante, alla noncuranza. Un altro caso si rileva nell’onda anomala.

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