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Recensione: “Manager per caso” – Guida alla sopravvivenza in azienda

Recensione: "Manager per caso" - Guida alla sopravvivenza in azienda Recensione: "Manager per caso" - Guida alla sopravvivenza in aziendaManager per caso
Guida alla sopravvivenza in azienda
di Angela Deganis
Morellini Editore

Quando ci si approccia a questo libro, Manager per caso, è bene sapere che bisogna provvedere a fornirsi (in caso di mancanza) di una buona e sana dose d’ironia, soprattutto nella sua più raffinita declinazione: l’autoironia.

Se non ne siamo capaci non è il libro per noi.

Se ne siamo capaci, questo libro ci folgorerà. In senso buono, ovviamente.

E apprezzeremo e ci divertiremo con tutte le colte citazioni letterarie, cinematografiche e filosofiche dell’autrice, oltre alla sua indiscussa padronanza del linguaggio settoriale da manager, anzi: da manager per caso.

Perché il manager per caso è in noi, e potremmo scoprire di trovare noi stessi tra le pagine del libro.

Ed ecco perché la bellissima dedica dell’autrice strizza l’occhio un po’ a tutte e a tutti noi e anche, perché no, un bel sorrisetto compiaciuto:

Ai giovani manager perché sappiano
che “giovani” e “manager” sono termini
contraddittori anche su Wikipedia. Un manager
invecchia in fretta.
Ai manager esperti per dire loro che c’è
sempre un modo per uscirne vivi. Se l’hai
trovato, scrivimi.
Ai manager veri, con ammirazione”.

Dopo le esilaranti prefazione, avvertenze e introduzione, siamo subito catapultati nel popolo dei manager passando prima su alcune delucidazioni su chi è un manager, soprattutto un manager per caso.

Il popolo dei manager è complesso e variegato e sorridiamo ogni volta che troviamo i tic di alcuni nostri colleghi e anche un po’ di noi stessi che, forse, racchiudiamo un po’ un mix di tutta quella popolazione descritta.

Una o più paginette per singole tipologie in cui possiamo specchiarci o ritrovare qualcuno. Tra le varie tipologie: il manager scalatore, il manager Highlander, il manager Cassandra, il manager Ponzio Pilato, il manager innamorato, il manager incontinente, il manager Penelope, il manager attempato, il manager prestazionale, il manager Dittatore, il manager Chanel, il manager Nerd, il manager Willy Wonka, il manager Vulcano, il manager secchione, il manager designer, il manager strutturato, il manager illuminato.

Dopo aver individuato più di qualcuno nel popolo dei manager, l’autrice ci trasporta nella vita da manager fatta di riunioni, Cda, Power Point, altri manager, vittime e molto altro, tra cui un tempo non tempo.

Essendo anche un simpatico manuale di sopravvivenza, è solo dopo tutto questo che arrivano i “Pills” che in questo libro riguardano, appunto, come sopravvivere in azienda, tra ironia e non solo.

Possiamo leggere questo libro divertendoci e basta oppure, riflettendoci un po’, giusto un attimo dopo, possiamo vedere, come accade con la vecchia signora descritta in L’umorismo di Pirandello (libro tra l’altro citato in Manager per caso, assieme a moltissimi altri), che dietro tutto questo c’è una leggera tristezza che si cerca di arginare con le armi dell’umorismo; una tristezza che riguarda il tempo, acerrimo nemico di ogni manager e di ogni manager per caso, soprattutto se attempato e, sappiamo già dalla dedica, che la vita da manager invecchia subito.

Ma abbiamo anche imparato a scoprire che la natura poliedrica di un manager per caso trova sempre la via e che saprà riciclarsi in altri ruoli quando il momento tempo di scadenza sopraggiungerà.

Intanto ci si diverte con questa lettura che non manca di regalarci anche un quiz finale su che tipo di manager siamo.

Su LinkedIn l’autrice cura il blog Vita da manager e sarà felice di leggere le nostre storie. Se le scriviamo ci risponderà, probabilmente in nottata.

Ha scritto e scriverà ancora, con la sua consueta sagacia e spirito colto, le storie di molti manager e, a ben vedere, anche di molti di noi.

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