Stasera in tv appuntamento con “Amore radicale”

Storia e memoria di Fabrizio Fiumi

Dopo la morte di suo padre, l’architetto “radicale” Fabrizio Fiumi, Elettra trova in un polveroso magazzino toscano il suo incredibile e disordinatissimo archivio: collages, schizzi, foto, disegni, lettere, documenti, oggetti e film originali girati negli anni in super 8, 16 e 35mm, sopravvissuti al tempo e sconosciuti a lei e alla famiglia. Lo racconta “Radical Landscapes” di Elettra Fiumi, prodotto da Central Productions, Fiumi Studios con Rsi e FilmAffair, in onda venerdì 21 giugno alle 19.25 su Rai 5. Per sette anni, Elettra cataloga, ordina e filma il gigantesco archivio del padre e del suo Gruppo, scoprendo e riportando alla luce il suo mondo straordinario. Architetto geniale, inventore, professore, filmmaker ed esponente del Gruppo di Architettura Radicale 9999, Fabrizio poneva al centro della propria ricerca l’uomo e la sua relazione con l’ambiente, preconizzando la necessità di un equilibrio e di una convivenza armonica tra natura e tecnologia.
Il movimento, dapprima conosciuto come “anti-design” o “contro-design”, poi definito architettura radicale da Germano Celani, ebbe il suo centro propulsore a Firenze negli anni sessanta, grazie alla presenza di numerosi gruppi e di singoli architetti d’avanguardia, utopici e visionari, come Superstudio, Archizoom, Ufo, Remo Buti, Gianni Pettena, Zziggurat e Gruppo 9999. Molti di loro erano, o erano stati, allievi di Leonardo Ricci e Leonardo Savioli docenti che, insieme a Giovanni Klaus Koenig e a Umberto Eco, sostenevano l’onda del cambiamento generazionale.

Il movimento sovversivo si diffuse in seguito anche a Milano, Torino, Roma e Napoli, e contribuì a riformulare il linguaggio architettonico e a rivoluzionare l’idea di architettura legata alla monumentalità e ad una metodologia progettuale vecchia, scollegata dal mondo moderno.

Caldini, Preti e Walter Natali nell’estate del 1964, a bordo di un furgone Volkswagen attrezzato a camper, partirono per l’India con l’obiettivo di raggiungere e studiare Chandigarh, città progettata da Le Corbusier.

Appuntamento imperdibile.

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