Stasera in tv appuntamento con Documentari d’autore
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Stasera in tv appuntamento con Documentari d’autore

Il mio corpo

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Sicilia: Oscar – poco più che bambino – recupera la ferraglia per suo padre che si occupa di rivenderla. Passa la sua vita tra le discariche abusive dove i rottami sedimentano. Agli antipodi, ma giusto accanto, c’è Stanley. Fa le pulizie nella chiesa del villaggio in cambio d’ospitalità e un po’ di cibo. Coglie la frutta nei campi e accompagna il bestiame al pascolo, solo per tenere occupato il suo corpo venuto da lontano. Tra Oscar, il piccolo siciliano, e Staney, il nigeriano, nessuna similitudine apparente, salvo il sentimento di essere stati buttati in pasto al mondo, di subire lo stesso rifiuto, la stessa ondata di scelte fatte dagli altri. Storie parallele raccontate da Michele Pennetta, in “Il mio corpo”, in onda sabato 29 marzo alle 22.45 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”. Una produzione Close Up Films e Kino produzioni con Rai Cinema e Rsi Radiotelevisione svizzera. Due storie, due corpi nella Sicilia contemporanea, che lavorano per sopravvivere e forse sognare di scappare altrove. Il piccolo Oscar, adolescente, vive con il padre e lo segue nei campi assieme al fratello maggiore, dove la piccola impresa familiare recupera oggetti abbandonati e rivende materiali a peso. Il rapporto tra padre e figli è fatto di poche e spesso brusche parole, che fanno però scorgere le cicatrici del passato. Non lontano, Stanley è un ragazzo più grande, e almeno teoricamente più libero. Viene dalla Nigeria, ha ricevuto un permesso di soggiorno, ma esita ad abbandonare l’isola e i piccoli lavoretti con cui sbarca il lunario, dalle pulizie in una chiesa alla raccolta nei campi. Inserito in una tradizione contemporanea sempre più ricca, di cinema italiano che si prende il tempo per guardare luoghi e situazioni nuove, Il mio corpo è un riuscito esempio di documentario ibrido scandito dall’osservazione etnografica e antropologica.

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