Stasera in tv appuntamento con Documentari d’autore

Eduardo, la vita che continua

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Con materiali inediti e contributi di Luca De Filippo, Francesco Rosi e Raffaele La Capria, il documentario di Francesco Saponaro, scritto con Antonella Ottai e Paola Quarenghi, “Eduardo, la vita che continua” – in onda sabato 31 maggio alle 23.15 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore” – racconta De Filippo fuori dalle scene. Un’attività intensa che va dall’acquisto del Teatro San Ferdinando e dalla sua apertura nella Napoli dell’immediato dopoguerra, all’impegno a favore dei ragazzi in carcere fino alla nomina a Senatore della Repubblica. E’ la testimonianza a tutto campo di un uomo del Novecento che ha portato il teatro nel mondo e il mondo a teatro.

De Filippo nasce a Napoli il 24 maggio 1900 da Luisa De Filippo figlia di commercianti di carbone e da uno dei commediografi e attori più famosi del tempo: Eduardo Scarpetta. I due non sono sposati, Scarpetta è infatti marito di Rosa De Filippo zia di Luisa ed  ha già tre figli: Domenico (nato da una relazione di Rosa con il re Vittorio Emanuele II), Maria (nata dalla relazione di Eduardo con una maestra di musica) e Vincenzo. Luisa metterà al mondo nel 1898 Annunziata (Titina), Eduardo e nel 1903 Giuseppe (Peppino). Eduardo, come sua sorella e poi come Peppino, calca il palcoscenico fin da bambino: il 6 febbraio 1906 debutta al Teatro Valle nella parodia dell’operetta La geisha di Sidney Jones.

Il mio primo ricordo, la mia prima emozione diciamo così teatrale risale a quando avevo 4 anni: una sera mi ritrovai al centro d’un gruppo d’attori, sul palcoscenico del Teatro Valle; indossavo un minuscolo kimono a fiori dai colori vivaci che avevo visto cucire da mia madre qualche giorno prima. Improvvisamente mi sentii afferrare e sollevare in alto, di faccia al pubblico, con la luce dei riflettori che mi abbagliava e mi isolava dalla folla 

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