Stasera in tv appuntamento con “Fair Game, caccia alla spia”

Tratto dalla storia vera di Valerie Plame, con Naomi Watts e Sean Penn

Stasera in tv appuntamento con “Fair Game, caccia alla spia”
Spionaggio? Sì, ma è tutto vero. Mercoledì 16 aprile alle 21:10 Rai Movie trasmette “Fair Game, caccia alla spia” di Doug Liman.
Valerie Plame è un’agente sotto copertura della Cia, per conto della quale indaga sulla proliferazione delle armi nucleari. Suo marito è un diplomatico che viene mandato in Niger, paese sospettato di vendere uranio arricchito all’Iraq: marito e moglie scopriranno che non è vero, mettendosi contro la Casa Bianca e il presidente Bush, che licenziano e screditano Valerie. La coppia dovrà lottare per ottenere giustizia.
Dalle memorie di Plame, vera agente della Cia, Naomi Watts e Sean Penn in un film avvincente e coraggioso, con il quale il regista Liman riesce a coniugare molto bene tensione drammatica e riflessione politica.
“Fair Game”(Doug Liman, 2010, basato sulle memorie di Valerie Plame e del marito Joseph C. Wilson) documenta come negli States all’inizio degli anni 2000 (2003, per la precisione) si sia attuato un ennesimo arbitrio, basato sul “God bless America” ad ogni costo, cioè in primis a detrimento della verità. L’allora presidente George W. Bush  junior voleva “informare la nazione” del fatto che l’Iraq stava disponendo, minacciando gli States, dell’uranio arricchito, con l’ovvia possibilità di trasformarlo in bombe da sganciare contro gli States e quel fantomatico agglomerato che è l’Occidente.
Decisamente una documentazione, certo  drammatizzata anche in modo efficace e convincente, non un “documentario”, pur se le registrazioni delle dichiarazioni di Bush sono assolutamente autentiche, non”manipolate”e neppure ricostruite in alcun modo; rimane la ricostruzione – questa sì possiamo definirla tale – di un evento che dimostra come l’imperialismo USA sia appunto tale, ossia sempre disposto a sacrificare la verità fattuale e storica in nome della “ragione di Stato”, a riprova di quanto Machiavelli, Hobbes (peraltro non da soli) avevano affermato già vari secoli fa.

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