La conclusione della saga firmata Wilson Yip sul mondo delle arti marziali
Un altro appuntamento con il cinema d’azione, con il quarto capitolo della saga “Ip Man” attende il pubblico di Rai 4. “Ip Man 4”, in onda venerdì 24 novembre alle 21.20, racconta del viaggio a San Francisco di Yip Man, su invito del suo allievo Bruce Lee, che negli Stati Uniti si sta costruendo una carriera nel mondo delle arti marziali. L’anziano maestro si scontrerà tanto con un diffuso atteggiamento razzista, quanto con la stessa comunità cinese, che non vede di buon occhio il tentativo di Lee di far conoscere le discipline orientali agli occidentali. L’antagonista di turno con cui si batterà il Maestro nel duello finale è Scott Adkins. La regia è di Wilson Yip, Donnie Yen interpreta il ruolo del celebre maestro di Wing Chun.
Fondatore del Jeet Kune Do, Bruce Lee è considerato tra i più influenti artisti marziali di tutti i tempi, nonché l’attore più ricordato per la presentazione delle arti marziali cinesi al mondo. I suoi film, prodotti a Hong Kong e a Hollywood, elevarono a un nuovo livello di popolarità e gradimento le pellicole di arti marziali e l’interesse per questo tipo di discipline in Occidente. La direzione e il tono delle sue opere influenzarono profondamente i film di arti marziali di Hong Kong che, fino ad allora, avevano mostrato più un senso teatrale che realistico delle scene.
Penultimo dei cinque figli di Lee Hoi-chuen, un attore e cantante d’opera cantonese di Canton (Cina) che si era affermato anche nel cinema, Lee era nato nella Chinatown di San Francisco durante una tournée negli Stati Uniti della compagnia della quale facevano parte i genitori. Tre mesi dopo la nascita di Lee, la famiglia fece vivere gran parte dell’adolescenza del figlio fra Hong Kong e gli Stati Uniti.
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