Il capolavoro gotico di Giuseppe D’Agata analizzato da Loredana Lipperini

Cinquantatré anni dopo la prima messa in onda, “Wonderland” riaccende i riflettori su questo capolavoro gotico-fantastico firmato da Giuseppe D’Agata, Flaminio Bollini, Dante Guardamagna e Lucio Mandarà, diretto da Daniele D’Anza, che seppe conquistare 14 milioni di spettatori a puntata e insinuarsi con grande potenza nell’immaginario collettivo. Non era un giallo, non era fantascienza, e neppure un “giallo spionistico”, come qualcuno tentò maldestramente di classificarlo. “Il segno del comando” era, ed è ancora oggi, un’opera affascinante e visionaria, che mescola la Roma Eterna e quella del presente in un viaggio tra reincarnazione, manoscritti perduti e presenze invisibili. A rivisitare quell’universo magnetico è oggi una delle voci più autorevoli del panorama culturale italiano, Loredana Lipperini. Conosciuta per le sue riflessioni sul fantastico, per l’impegno nella divulgazione e per la sua attività saggistica e narrativa, Lipperini ha firmato per Rai Libri una libera riscrittura proprio de “Il segno del comando”, producendo un romanzo che non si limita a ripercorrere la storia originale, ma che ne espande confini e significati, arricchendo la trama di nuovi personaggi e radicandola in modo ancora più profondo nella Roma cupa e contraddittoria dei primi anni ’70.
La copertina POP di “Wonderland” è dedicata a “Death Stranding 2: On the Beach”, l’atteso sequel di uno dei più originali, acclamati videogame degli ultimi anni. Con il capitolo 1, datato 2019, il creatore Hideo Kojima era stato profetico sul ruolo chiave che un corriere avrebbe potuto avere in un mondo devastato da una catastrofe.
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