Storia del Laboratorio di Fonologia Musicale della Rai di Milano
Uno speciale dedicato al Laboratorio di Fonologia Musicale della Rai di Milano, fondato da Bruno Maderna e Luciano Berio con la partecipazione di Luigi Nono e frequentato da grandi musicisti, come John Cage e Karlheinz Stockhausen. Lo propone “Avevamo nove oscillatori” di Daniela Vismara, in onda sabato 21 ottobre alle 22.55 su Rai 5. Lo Speciale fa rivivere oscillatori sinusoidali, filtri a ottava, selezionatori d’ampiezza: macchine sonore “inventate” in quella casa dei suoni che fu – dagli anni ’50 alla fine dei ‘70 – lo Studio di Fonologia di Milano, in corso Sempione, frequentato anche da personaggi come Quasimodo, Eco, Sermonti, Leydi, Pressburger.
A seguire la puntata di “C’è musica & musica” ideata e condotta da Luciano Berio, che attraverso l’incontro con musicisti ed autori va alla scoperta dei diversi modi di interpretare e ascoltare la musica; diversa per definizione, per origine e per pubblico che ne fruisce.
Nel 1987 Berio fonda a Firenze Tempo Reale, centro di ricerca, produzione e didattica musicale, con lo scopo di investigare nell’ambito delle applicazioni delle nuove tecnologie al campo musicale; con i musicisti e tecnici del centro Berio realizza i suoi ultimi lavori con elettronica. Nel 1994 è “Distinguished Composer in Residence” presso la Harvard University, dove rimane fino al 2000. Nel 2000 diventò Presidente e Sovrintendente dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia a Roma; fu proprio sotto la sua sovrintendenza che venne inaugurato, il 21 aprile 2002, il nuovo Auditorium Parco della Musica. Nel 2001 è autore di un nuovo finale dell’opera Turandot di Puccini, significativamente diverso da quello tradizionale di Franco Alfano.
Luciano Berio muore nel 2003 a 77 anni in un ospedale, a Roma, dopo aver ultimato la stesura del brano Stanze, per baritono, coro e orchestra. La sua tomba si trova nel cimitero di Radicondoli, borgo medievale della provincia di Siena a cui Berio era molto legato.