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Stasera in tv “Burt Bacharach, A Life In Song”

Un concerto – tributo

Stasera in tv "Burt Bacharach, A Life In Song"

Burt Bacharach, classe 1928, è tra i più grandi compositori di musica popolare del XX secolo e le sue melodie – lievi, ma complesse – sono da considerarsi tra le più inconfondibili del grande canzoniere americano. Un personaggio raccontato in musica dal documentario “Burt Bacharach, A Life In Song”, in onda martedì 4 Giugno alle 23.30 su Rai 5.

Il documentario propone un concerto-tributo del 2015, in cui le nuove leve della musica inglese si sono cimentate in alcuni dei suoi classici: Alfie Boe, Sophie Ellis-Bextor, Shaun Escoffery, Rebecca Ferguson, Justin Hayward, Michael Kiwanuka, Laura Mvula, Joss Stone. Nella seconda parte, Bacharach stesso accompagnandosi al pianoforte guida la sua band nelle indimenticabili “The Look Of Love”, “Arthur’s Theme (The Best That You Can Do)”, “What’s New Pussycat”, “April Fool”, “Raindrops Keep Falling On My Head”, con un gran finale corale, “That’s What Friends Are For”.

Vincitore di numerosi premi, è conosciuto soprattutto per i grandi successi discografici negli anni 1962-1969 scritti assieme a Hal David e interpretati principalmente da Dionne Warwick.

Bacharach è stato autore di un totale di 70 brani che hanno stazionato nella Top 40 statunitense e di 52 successi nella Top 40 del Regno Unito. Inoltre è stato il diciottesimo compositore di maggior successo nella storia delle classifiche britanniche, basandosi sulle settimane che le sue composizioni hanno trascorso in classifica.

Bacharach si sposò quattro volte (nell’ordine con Paula Stewart, con l’attrice Angie Dickinson, con la musicista Carole Bayer Sager e, dal 1993, con Jane Hanson) ed ebbe quattro figli.

Dopo aver studiato musica all’Università, negli anni cinquanta e nei primi anni sessanta fu pianista, arrangiatore e direttore della formazione che accompagnava Marlene Dietrich nei suoi spettacoli. Ancora semi-sconosciuto come autore di canzoni, ottenne un enorme successo con Magic Moments, eseguita da Como, che vinse il disco d’oro certificato dalla RIAA (il premio era stato istituito appunto nel 1958).

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