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Stasera in tv “Gli Occhi del Musicista” ricorda Endrigo

La storia e la carriera del cantautore tra aneddoti e canzoni

 

Stasera in tv "Gli Occhi del Musicista" ricorda Endrigo

Per parlare dei grandi cantautori che hanno fatto la storia della musica italiana, Enrico Ruggeri con Flora Canto, danno appuntamento al  pubblico, martedì 2 gennaio alle 23.30 su Rai 2 con “Gli Occhi del Musicista”. In questa puntata ripercorreranno la carriera e la storia personale del  grande Segio Endrigo. Molti gli ospiti che canteranno e racconteranno il loro personale legame con il cantante: da Mirkoeilcane a Oscar Giammarinaro, front man degli Statuto. Al pianoforte si esibirà Raphael Gualazzi, mentre Enzo Avitabile canterà accompagnato dalla sua band. In collegamento poi,  interverrà Walter Veltroni con un’analisi sul periodo storico legato a Endrigo. Non mancherà –  come di consueto – l’intervento del filosofo Matteo Saudino, in arte BarbaSophia, che spiegherà il significato di due parole chiave legate alla storia del cantautore.

Endrigo, nel 1960, dopo aver superato il provino con il maestro Giampiero Boneschi, firmò un contratto come cantante con la Dischi Ricordi, che lo dirottò alla sottoetichetta Tavola Rotonda. Fu proprio Nanni Ricordi a spingerlo a scrivere qualche pezzo: la sua prima canzone fu Bolle di Sapone, cui seguirono I tuoi vent’anni, La brava gente e Chiedi al tuo cuore che, seppure scritte da Endrigo, furono firmate da Mariano Rapetti, il padre di Mogol, con lo pseudonimo “Calibi”, e dal maestro Renato Angiolini con lo pseudonimo “Toang”.

Nell’aprile 1961 partecipò con la canzone Gli innamorati sono sempre soli, scritta per lui da Gino Paoli, al Festival di Diano Marina.

Nel 1962 abbandonò la Ricordi per la RCA, seguendo il suo produttore Nanni Ricordi, e fu proprio in quell’anno che venne pubblicata una delle sue canzoni più famose, la sua canzone firma, Io che amo solo te, canzone d’amore che nel corso degli anni conobbe svariate versioni.

Nello stesso anno uscì il suo primo album da solista intitolato “Sergio Endrigo”.

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