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Stasera in tv il mito di Medea secondo Adriano Guarnieri

Con la regia di Giorgio Barberio Corsetti

Stasera in tv il mito di Medea secondo Adriano Guarnieri

Un’opera onirica, in cui mito e contemporaneità si incontrano grazie alla fusione di musica, teatro, video e live electronics. È la “Medea” di Adriano Guarnieri, che Rai Cultura propone sabato 11 novembre alle 22.55 su Rai 5. L’opera-video per soli, coro, orchestra e live electronics, è stata registrata al Palafenice di Venezia nel 2002 con la regia di Giorgio Barberio Corsetti, e con le scenografie e i costumi di Cristian Taraborelli. L’orchestra e il coro sono quelli della Fenice.

Nello spettacolo il mito di Medea rivive grazie a frammenti presi dalla tragedia di Euripide, ma anche attraverso il rimando alla contemporaneità di temi come la perdita di identità, della propria terra e della patria. Sulla scena sono impegnate tre diverse cantanti per interpretare Medea: Sonia Visentin, Antonella Ruggiero – storica voce del Matia Bazar – e Alda Caiello. Tre diverse vocalità per rappresentare la frantumazione psicologica dell’io contemporaneo. Giasone è invece incarnato da Andrew Watts. Al flauto basso e contrabbasso è impegnato Roberto Frabbriciani, il live electronics è curato dal Centro Tempo Reale di Firenze, mentre il maestro concertatore e direttore è Pietro Borgonovo. Lo spettacolo ha ricevuto il premio Abbiati della Critica Musicale italiana.

Ispirata al mito di Euripide, l’opera è composta da tre parti, ognuna delle quali comprendente dieci sequenze musicali. Venne rappresentata per la prima volta il 18 ottobre 2002 al Palafenice di Venezia, con il coro e l’orchestra del Teatro La Fenice. La regia venne affidata Giorgio Barberio Corsetti, la realizzazione dei video a Fabio Massimo Iaquone mentre le scenografie e costumi furono curati da Cristian Taraborrelli.

Medea è un’opera onirica, in cui mito e contemporaneità si fondono attraverso il rapporto formale di tre partiture: musicale, registica e live-elettronica. Il mito è rivissuto con frammenti dal Medea di Euripide, propriamente estrapolato nei punti più lirici del testo.

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