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Stasera in tv torna Sciarada il circolo delle parole

L’altro ‘900: Attilio Bertolucci

Stasera in tv torna Sciarada il circolo delle parole

Il poeta Attilio Bertolucci: una penna e una storia protagoniste di “L’altro ‘900”, in onda lunedì 20 novembre alle 22.50 su Rai 5 per “Sciarada, il circolo delle parole”, firmato da Isabella Donfrancesco e Alessandra Urbani, con la regia di Enzo Sferra e Laura Vitali. La puntata ricostruisce la “singolarità” di Bertolucci e della sua famiglia nelle arti, in tutte le arti: la casa sull’Appennino tosco-emiliano, la sua sontuosa e amatissima Parma, i versi famigliari per la moglie Ninetta e per i figli cineasti Bernardo e Giuseppe segnano la puntata, accanto a memorie remote e recenti di studiosi e amici. Non manca la straordinaria riproposizione di una parte dell’intervista concessa dal poeta alle telecamere Rai, molti anni fa. I versi di Attilio Bertolucci sono affidati alla lettura di Alessio Vassallo.

La poesia di Bertolucci è a suo modo semplice e complessa. La sua vocazione alla descrizione e al racconto lo ha naturalmente condotto a evitare l’intensa liricità della poesia pura ed ermetica per rivolgersi piuttosto a una lingua poetica intelligibile e alla narrativa in versi. La produzione, che comincia nel 1929, comprende raccolte poetiche, un romanzo familiare in versi, prose, traduzioni di autori inglesi e francesi come William Wordsworth e Charles Baudelaire. Un intellettuale disponibile, che è stato poeta, traduttore, critico, sceneggiatore, documentarista, ma la cui figura centrale e decisiva resta quella di poeta, come la critica contemporanea gli ha definitivamente riconosciuto.

Attilio Bertolucci è un poeta che la critica considera la cui importanza è cresciuta a partire dagli anni cinquanta. La sua poetica, per forme e contenuti, lo inserisce nel filone della linea “antinovecentista” che parte da Saba per proseguire con Penna, Caproni, Giudici, richiamandosi da un lato ai crepuscolari e a Pascoli e, dall’altro, a un modello alternativo alla poesia “pura” o “ermetica” del secondo Ungaretti, di Quasimodo, di Montale.

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