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TOMMASO PARADISO: ‘non fu mia la decisione di lasciare i the giornalisti’, ‘sono passato come un traditore’, ‘L’alcool curava i miei stati d’ansia’

TOMMASO PARADISO: ‘non fu mia la decisione di lasciare i the giornalisti’, ‘sono passato come un traditore’, ‘L’alcool curava i miei stati d’ansia’ TOMMASO PARADISO: ‘non fu mia la decisione di lasciare i the giornalisti’, ‘sono passato come un traditore’, ‘L’alcool curava i miei stati d’ansia’Il cantautore, ex frontman dei The Giornalisti, si racconta in una lunga intervista a Luca Casadei nella nuova puntata del podcast One More Time disponibile da oggi su OnePodcast e sulle principali piattaforme di streaming audio. Link al podcast: ONE MORE TIME_ Tommaso Paradiso
Mi ricordo che avevamo appena finito il Love Tour, 36 date tutte sold out, ero la persona più gasata del mondo ed ero pronto a fare già cose nuove con i The Giornalisti. Successe che invece loro due mi chiamarono e mi dissero: ‘dobbiamo parlare’. Io ‘cado dal pero’, giuro, e tutto quello che posso dire è che non fu mia la decisione, non è proprio stata mia, io non lo sapevo che ci fosse un problema”. Così Tommaso Paradiso, intervistato da Luca Casadei nella nuova puntata del podcast One More Time di OnePodcast racconta il difficile momento della separazione artistica dai The Giornalisti. “Secondo me loro sono stati sfortunati, perché per un secondo sono inciampanti in ‘qualcosa’ che non li ha diretti nella direzione giusta. Mi ha toccato emotivamente. Io a quel punto ho detto: ‘Ragazzi, se dobbiamo stare in mezzo a questa merda, non possiamo andare avanti. Io devo essere libero di scrivere, creare canzoni e proseguire la nostra carriera, ma mi dovete aiutare. Se siamo sempre in mezzo ai serpenti è difficile camminare’.. Ma dopo l’ennesimo incontro di merda che abbiamo avuto, non solo noi tre, ma con altre persone coinvolte, siamo stati costretti a prendere questa decisione.”
Nella lunga intervista in uscita oggi su OnePodcast e su tutte le principali piattaforme, Tommaso Paradiso ripercorre le sensazioni e le paure di quel periodo, le polemiche che scatenò quella decisione, ma anche il momento in cui si accorse che sarebbe andato tutto bene: “Ho talmente sofferto e ho preso tanta merda in quel periodo, perché sono passato come traditore quando prendemmo quella decisione. È stato un po’ catartico, mi sono sentito dire cose che mi hanno ucciso, e poi comunque c’era il rischio dell’essere da solo, la gente si era affezionata alla band, dovevo ricominciare da capo. Però, grazie a Dio, nel nostro mestiere decidono tutto le canzoni… Uscì ‘Non avere paura’ e tutte le polemiche andarono ‘al cesso’.”
Sul rapporto con la sua psicologa, che l’ha aiutato a superare quel momento buio:  La mia dottoressa mi fa stare da Dio, mi ha aiutato a fare cose che non riuscivo a fare prima, mi ha raddrizzato. Ho deciso di iniziare pre-pandemia; si era appena concluso il Love Tour e non riuscivo a far calare l’adrenalina e quando l’adrenalina è molto alta provoca il panico. (…) Avevo molta paura. Non riuscivo a stare da solo in casa. Una persona alla quale voglio molto bene mi consigliò il nome di questa psicologa. La chiamai la sera stessa e, giuro, non mi è mai successo prima, ma questa persona alzò il telefono, mi parlò, e dopo 24 secondi scoppiai a piangere. Fu una liberazione, da lì è iniziata la mia rinascita”. Continua: ‘Ho aspettato troppo tempo prima della cura, si erano accumulati troppi mostri, e grazie a questa persona sono riuscito a domare i ‘leoni’. Oggi per esempio riesco a stare qui con te senza un Gin Tonic. L’alcool curava gli stati d’ansia, però, se ne abusi, il panico dopo è ancora peggiore. Ti abbassa l’adrenalina lì per lì, ma poi c’è il rimbalzo… Ora ne faccio un uso molto più contenuto”.
L’intervista prosegue con il racconto del nuovo percorso di Tommaso Paradiso da solista, del primo album e del tour estivo della scorsa estate: Quest’anno ho fatto il tour più bello della mia vita, giuro, il più bello della mia vita. Con la band dei Bifolchi di Sacramento, che è la mia nuova famiglia. Abbiamo un gruppo su Whatsapp e stiamo su questa chat tutto il giorno quando non stiamo insieme. Ci siamo divertiti come dei matti”. Bilanci? “Sono assolutamente orgoglioso di me stesso, ma non mi accontento. Io sono legato a questo concetto, sono sempre piacevolmente in apprensione, penso che sia la spinta di tutti quelli che fanno il mio mestiere o arte in generale, non si accontentano mai, per questo non faccio un bilancio, perché mi metterebbe quasi uno stop alla creatività”

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