25 Aprile, Rai Doc presenta: “Diari della Liberazione” Stasera in TV: "1939 – 1943. La Seconda guerra mondiale". Nel deserto africano
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25 Aprile, Rai Doc presenta: “Diari della Liberazione”

I diari di tre donne in Italia, Francia e Germania alla fine della Seconda Guerra Mondiale

Stasera in TV: "1939 – 1943. La Seconda guerra mondiale". Nel deserto africano
Un’innovativa combinazione di immagini d’archivio, estratti di diario, protagonisti animati ed esperti contemporanei, per unire e condensare la storia personale e collettiva in uno spazio intimo: è “Diari della liberazione”, il documentario di animazione che Rai Doc, in occasione del 25 Aprile, presenta su Rai 3 in seconda serata, alle 23.10. Passato e presente esistono su un piano che rende emotivamente tangibili i drammatici giorni della liberazione.
Tre donne, tre diari, tre prospettive molto diverse che si collegano tra loro nonostante le distanze geografiche che le separano. Magda è un’orgogliosa partigiana a Milano, Madeleine è una studentessa appena arrivata a Parigi e Käte a Berlino attende la fine della guerra con la consapevolezza di essere dalla parte dei vinti. Le loro storie quotidiane sono ricche di sentimenti, pensieri, speranze e difficoltà e permettono allo spettatore di vivere gli eventi storici attraverso gli occhi di testimoni contemporanei, dalla fine della Seconda guerra mondiale alla liberazione dal nazifascismo in Italia, Francia e Germania.
Il filo delle vicende personali e storiche è ripreso dai contributi degli storici Miriam Gebhardt, Gabriella Gribaudi e Fabrice Virgili, che collocano in un contesto cronologico non solo gli eventi, ma anche il complesso ruolo delle donne durante la guerra e il significato del diario all’epoca.
Magda, Madeleine e Käte scrivono per sopravvivere, e i “Diari della liberazione” sono per loro un atto necessario per non perdere la loro umanità di fronte agli orrori della guerra.

Il 25 Aprile 1945 è la data in cui il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia proclamò l’insurrezione generale contro i nazifascisti che ancora occupavano i territori del nord della Penisola, assunse il potere “in nome del popolo italiano” e decretò la condanna a morte per i gerarchi fascisti.

Appuntamento assolutamente imperdibile.

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