“5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità”
Creta, la fine di un mondo

Come i minoici chiamassero effettivamente se stessi è del tutto sconosciuto. Il termine, derivato dal mitologico re Minosse, fu coniato dall’archeologo britannico Arthur Evans. Nella mitologia greca Minosse fu associato al labirinto, che Evans identificò con il sito di Cnosso. Forse con il termine di Minosse gli antichi cretesi indicavano tutti i sovrani dell’isola. Si è talvolta argomentato che alcuni toponimi come l’egiziano Keftiu (*kaftāw) e il semitico Kaftor o Caphtor e Kaptara nei documenti d’archivio della città siriaca di Mari apparentemente si riferiscano all’isola di Creta. John Strange ha osservato d’altra parte come alcuni fatti rilevati in relazione a Caphtor/Keftiu fatichino a essere ricondotti a Creta. Nell’Odissea, composta secoli dopo la distruzione della civiltà minoica, Omero chiama i nativi di Creta eteocretesi (“veri cretesi”), presumibilmente discendenti dei minoici.
I palazzi minoici (anaktora) sono i tipi di costruzione più noti scavati sull’isola: erano edifici monumentali adibiti a scopi amministrativi, come viene evidenziato dagli archivi portati alla luce dal lavoro archeologico. Ognuno dei palazzi scavati in base alla datazione ha una propria fisionomia peculiare, condividendo caratteristiche che li distinguono da altre strutture.
Appuntamento imperdibile.