Franco Zeffirelli. Appunti di una vita straordinaria

Un ricordo nell’anniversario della morte

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Un racconto come un’autobiografia: è “Franco Zeffirelli. Appunti di una vita straordinaria”, che Rai Cultura ripropone domenica 15 giugno alle 19.15 su Rai Storia, in occasione dell’anniversario della scomparsa avvenuta il 15 giugno 2019. Il Maestro ripercorre la propria vita, parla dell’importanza di Firenze – “grande maestra” – e della sua cultura superiore per la propria formazione; della passione e del lavoro d’allestimento di opere liriche, dell’incontro con l’arte di Eduardo De Filippo. E ancora, della fascinazione che la figura di San Francesco e la raffigurazione giottesca hanno avuto su di lui, e del Gesù di Nazareth, visto nel suo capolavoro televisivo come figura umana e non divina.
Zeffirelli nacque da una relazione extraconiugale di Ottorino Corsi, un commerciante di stoffe originario di Vinci, con la fiorentina Alaide Garosi Cipriani; siccome all’epoca i figli nati fuori dal matrimonio non potevano assumere il cognome di nessuno dei genitori, la madre lo fece registrare all’anagrafe con l’immaginario cognome Zeffirelli, da lei inventato pensando agli “zeffiretti” cantati da Ilia nell’Idomeneo di Mozart. Cambiò legalmente cognome, adottando quello paterno, all’età di 19 anni, quando il padre lo riconobbe, e in seguito, anche sul passaporto, fece aggiungere “in arte Zeffirelli”; il suo nome d’arte è quindi, in realtà, quello che fu il suo primo nominativo anagrafico. Ebbe un’infanzia difficile, dovuta alla mancanza di una figura paterna e alla prematura scomparsa della madre. Giorgio La Pira fu suo istitutore ai tempi del collegio nel convento di San Marco a Firenze, e dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti, esordì come scenografo nel secondo dopoguerra, curando una messa in scena di Troilo e Cressida diretta da Luchino Visconti.

Compì, insieme con Francesco Rosi, le prime esperienze nel cinema come aiuto regista di Visconti in La terra trema e in Senso, nonché di Antonio Pietrangeli ne “Il sole negli occhi”.

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