Oggi vi consigliamo The Stranger, in onda su Rai4 (canale 21, o 521 per l’HD, del digitale terrestre) alle 21.20.
The Stranger: il thriller australiano ispirato a un terribile fatto di cronaca
Il film di Thomas M. Wright, presentato a Cannes 2022, ricostruisce un’agghiacciante indagine sotto copertura.
Una storia vera che ha sconvolto l’Australia
“The Stranger”, diretto dall’australiano Thomas M. Wright, è uno di quei film che scavano nelle profondità più oscure dell’animo umano. Presentato al Festival di Cannes 2022 nella prestigiosa sezione Un Certain Regard, il film si basa su eventi realmente accaduti che hanno traumatizzato l’intera Australia nei primi anni 2000: il rapimento e l’omicidio di un bambino.
La pellicola non è una semplice ricostruzione cronachistica, ma un’immersione psicologica nell’indagine che ha portato alla cattura del colpevole di questo efferato crimine. Wright sceglie di concentrarsi non tanto sul delitto in sé, quanto sul complesso lavoro investigativo che ha permesso di assicurare alla giustizia il responsabile.
Un’operazione sotto copertura dal forte impatto emotivo
Il film si distingue per l’approccio non convenzionale alla narrazione crime. Invece di seguire il classico schema dell’indagine poliziesca, “The Stranger” esplora la relazione che si sviluppa tra un agente infiltrato e il sospettato. Una tensione psicologica crescente permea ogni scena, creando un’atmosfera opprimente che riflette la gravità del crimine al centro della storia.
La regia di Wright si rivela particolarmente efficace nel mantenere lo spettatore in uno stato di costante disagio, utilizzando una fotografia cupa e inquadrature claustrofobiche che accentuano il senso di minaccia imminente. Non siamo di fronte al classico thriller d’azione, ma a un’opera che preferisce l’introspezione psicologica al sensazionalismo.
L’impatto culturale di un caso che ha segnato una nazione
Il caso di cronaca a cui si ispira “The Stranger” rappresenta una delle pagine più buie della storia criminale australiana recente. Il rapimento e l’omicidio di un bambino innocente ha scosso profondamente l’opinione pubblica, sollevando interrogativi sulla sicurezza dei minori e sulle falle del sistema di protezione.
La scelta di portare questa storia sul grande schermo non è stata priva di controversie. Come spesso accade quando il cinema si confronta con fatti di cronaca nera, si è aperto un dibattito sull’etica della rappresentazione di crimini reali e sul rischio di spettacolarizzazione del dolore. Thomas M. Wright ha tuttavia optato per un approccio rispettoso, focalizzandosi più sugli aspetti procedurali dell’indagine che sulla brutalità del crimine.
Un’opera che sfida le convenzioni del genere
“The Stranger” si inserisce in quella corrente del cinema australiano contemporaneo che negli ultimi anni ha saputo distinguersi per la capacità di reinventare i generi tradizionali con uno sguardo originale e disturbante. Il cinema australiano ha infatti una lunga tradizione di thriller psicologici che esplorano il lato oscuro della società e dell’animo umano, spesso ambientati negli sconfinati paesaggi del continente.
La pellicola di Wright si distingue per la sobrietà con cui affronta un tema così delicato, evitando facili sensazionalismi ma senza per questo rinunciare alla tensione narrativa. È un’opera che invita alla riflessione, ponendo interrogativi sulla natura del male e sui limiti a cui le forze dell’ordine possono spingersi per combatterlo.
La presentazione al Festival di Cannes ha consacrato “The Stranger” come uno dei titoli più interessanti del panorama cinematografico australiano recente, confermando ancora una volta come le storie ispirate a fatti reali, quando trattate con il giusto equilibrio tra rigore documentaristico e sensibilità artistica, possano risultare più avvincenti e disturbanti di qualsiasi finzione.
Per gli appassionati di thriller psicologici e di crime story basate su eventi reali, “The Stranger” rappresenta un’esperienza cinematografica intensa e provocatoria, capace di lasciare un segno profondo nella memoria dello spettatore, proprio come il caso di cronaca che l’ha ispirato ha segnato la coscienza collettiva di una nazione.
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