Ilaria Capua racconta Mary Shelley in “Pagine”
“L’ultimo uomo”, storia di una pandemia

Autrice straordinaria, Mary Shelley inizia a scrivere a soli 19 anni ed esordisce nel 1818 con “Frankenstein”. Con “L’ultimo uomo” – scritto nel 1826 – immagina il mondo del 2090, devastato da una pestilenza dalla quale si salva il solo protagonista, destinato a restare, appunto, l’ultimo uomo. Un romanzo che affronta anche i temi dell’industrializzazione e del complesso rapporto tra uomo e natura, tornato di grande attualità con il Covid.
Il documentario – con gli interventi di docenti universitari – ripercorre anche la vita di Mary, nata a Londra nel 1797 da due grandi intellettuali: William Godwin, romanziere e filosofo, autore di “Political Justice”, e Mary Wollestonecraft, scrittrice paladina dei diritti delle donne, autrice di “A Vindication of the Rights of Woman”. Fuori dall’ordinario anche l’incontro con il marito, il poeta Percy Bysshe Shelley con cui vive alcuni anni in Italia.