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Oggi appuntamento con “Cento, un secolo di radio”

Tra la storia internazionale del ‘900 e i ricordi di tradizioni napoletane

Oggi appuntamento con "Cento, un secolo di radio"

Nell’anniversario della morte di Stalin, Umberto Broccoli a “Cento, un secolo di radio” martedì 5 marzo in onda dalle 17.05 su Rai Radio1 ricorda il rivoluzionario e uomo di stato sovietico. Passato alla storia come uno dei dittatori più sanguinari del Novecento, è stato anche uno dei personaggi più controversi del secolo scorso. Mentre Lenin è stato l’artefice della Rivoluzione di ottobre del 1917 e il fondatore dello Stato Sovietico, dopo la sua morte, avvenuta nel gennaio del 1924, Stalin, che era il segretario generale del Comitato centrale del partito, divenne il dittatore dell’Urss sconfiggendo tutti i suoi rivali. Tra gli sconfitti anche il leggendario capo dell’Armata rossa, Trotzkij, espulso dal partito nel 1927 e costretto a lasciare l’Urss. La notizia della morte di Stalin viene data dal corrispondente Sandro Paternostro a “Voci dal mondo”, Programma Nazionale, l’8 marzo 1953 ed un estratto dello storico discorso di Stalin pronunciato il 9 maggio 1945 per festeggiare la vittoria dell’URSS contro la Germania nazista. Broccoli cambierà poi argomento con “Napoli: ascolto di una città”, il documentario di Mario Pogliotti ed Ennio Mastrostefano, premio Italia 1962, uno dei primi esperimenti volti ad impiegare la stereofonia nel giornalismo. Verranno estratte alcune voci napoletane raccolte al banco del lotto dove si giocano i numeri generati dall’interpretazione dei sogni. Per la rubrica degli scrittori della radio infine, la voce e alcuni versi dello scrittore Raffaele La Capria.

Il 6 ottobre 2024 la Radio compie cento anni. Un secolo di parole e note iniziato con un annuncio storico di Ines Viviani Donarelli. In questi anni la Radio ha accompagnato gli italiani diventando un asse della cultura del Paese, ne ha raccontato la storia stimolando nei suoi ascoltatori la curiosità e la conoscenza. Negli archivi della radiofonia si conservano le voci e le note che ci hanno accompagnato.

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