Perché leggiamo ancora l’oroscopo? E perché, in un mondo digitale e tecnologico, le stelle esercitano su di noi ancora un’attrazione irresistibile?
Domande su cui si interrogherà “
La Biblioteca dei sentimenti”, il programma guarda il mondo attraverso la lente della letteratura, condotto da Greta Mauro e Franco Arminio con Davide Rondoni. Ospiti di puntata Marco Pesatori, scrittore e astrologo italiano e Cristina Dell’Acqua, insegnante e scrittrice. Appuntamento sabato 22 marzo alle 16.30 su Rai3.
Ad accompagnare il racconto, gli interventi dei ragazzi Riccardo Pedicone e Sara Ciafardoni, le musiche di Giuseppe Oliveto e le foto di Carlos Solito.
Fan dell’Astrologia o “Orosco-scettici”, possiamo tutti essere d’accordo su una cosa: lo Zodiaco affascina sempre più persone negli ultimi anni. I più colpiti dallo charme delle stelle rimangono i Millennials, curiosi del futuro e di come leggerlo attraverso le stelle. E allora perché non riprendere in mano l’astrologia, considerata una scienza (insegnata in università fino al XVII secolo), che ha vantato molti adepti quali lo psichiatra e massimo esperto della psicanalisi Carl Jung? Se, come scienza, l’astrologia si basa sul principio che “tutto è energia nell’universo”, allora ha senso contemplare le stelle per aggiungere un’ulteriore freccia al nostro arco su come approcciarsi al prossimo e all’avvenire. Ma partiamo dall’inizio: il termine Zodiaco viene dal greco “Zodiakos”, che indicava “il cerchio degli animali piccoli” – infatti, quasi tutti i segni richiamano esseri viventi, tranne la Bilancia. È dal V secolo a.C. che si è diviso lo Zodiaco (e l’anno solare) in 12 parti, ognuna legata a una costellazione. La ruota dello Zodiaco, insomma, include l’Ariete, il Toro, i Gemelli, il Cancro, il Leone, la Vergine, la Bilancia, lo Scorpione, il Sagittario, il Capricorno, l’Acquario e i Pesci. Sono 10 i pianeti che gravitano intorno a ciascun segno, trasmettendogli energia e influenzando la sua personalità.
Appuntamento assolutamente imperdibile.