“Reduci. Le ultime memorie della Seconda guerra mondiale”
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“Reduci. Le ultime memorie della Seconda guerra mondiale”

I testimoni del conflitto

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A ottant’anni dalla fine del secondo conflitto mondiale, una ricerca degli ultimi reduci italiani ha permesso di ripercorrere attraverso i ricordi dei protagonisti le vicende belliche dell’Italia, dalla dichiarazione di guerra del 10 giugno 1940 fino alla Liberazione del 25 aprile 1945. È lo speciale “Reduci. Le ultime memorie della Seconda guerra mondiale”, in onda mercoledì 23 aprile alle 21.10 in prima visione su Rai Storia, con la partecipazione dello storico Mauro Canali.
Un racconto che, sfidando la labilità della memoria, rievoca alcune tra le più drammatiche battaglie che coinvolsero i soldati italiani, come Nikolajewka ed El Alamein, la tragica ritirata dell’Armir, la violenza durante l’occupazione della Jugoslavia e nella Repubblica Sociale Italiana, gli atti di eroismo e di generosità sui diversi fronti di guerra, dalla steppa russa al deserto africano. Un’occasione per ascoltare le testimonianze dei protagonisti che, attraverso le loro ultime parole, compongono uno spietato testamento contro la guerra.
Il ritorno dalla guerra fu per molti caratterizzato dall’indeterminatezza materiale e psicologica, da una continua altalena di sentimenti, doveri, sensi di colpa, ricerca di significato per la propria e l’altrui esperienza, da una condizione, cioè, di continua “liminalità”. Fu una condizione non omogenea per le diverse categorie di reduci, che, in ogni caso, segnò i caratteri, le forme, i modi, le relazioni dell’esistenza successiva. Forse per tutti fu la condizione-paura di essere un “Reduce a vita”. L’estate del 1945 trovava l’Italia stremata per le dure traversie subite e per i danni causati alle persone e alle cose. Il numero dei militari morti erano di circa 325 mila e quasi altrettanti tra mutilati e invalidi, mentre i civili caduti nei bombardamenti o comunque in conseguenza di eventi bellici ammontava a oltre 130 mila morti e 150 mila feriti. Alla fine della Secondo conflitto mondiale, nel territorio nazionale, i danni alle cose superavano nel complesso i 2.000 miliardi.

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