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Tutti all’Opera
L’opera lirica ha un ruolo centrale nella vita musicale italiana dell’Ottocento, anzi si potrebbe dire nella vita sociale; essa costituisce infatti il principale divertimento di fasce sempre più ampie di popolazione, ed è di fatto un elemento di unità in un Paese diviso. Rispetto ad altri Paesi europei, in particolare la Germania, la musica lirica è infinitamente più diffusa e apprezzata di quella sinfonica e cameristica e anche la musica sacra, che tanti capolavori aveva prodotto nei secoli precedenti, si riduce a mera routine.
Senza cadere in luoghi comuni, quali quello che vede nell’Italia il Paese del belcanto o simili, si può affermare che il melodramma è parte dell’identità nazionale: le stagioni d’opera si svolgono secondo le stesse modalità in tutti gli Stati preunitari; opere e cantanti circolano per il Paese abbastanza liberamente e, addirittura, alcuni impresari hanno sotto la loro giurisdizione teatri esistenti in Stati diversi. A titolo d’esempio dell’unità del mercato italiano si può prendere il primo decennio di vita di un’opera come il Rigoletto.