Stasera in tv appuntamento con Mai più trasmessi
 | 

Stasera in tv appuntamento con Mai più trasmessi 

Un’ora con Ugo Procacci

Stasera in tv appuntamento con Mai più trasmessi
“Un’ora con Ugo Procacci” è un ritratto del 1972 girato a colori – quando la Rai ancora trasmetteva in bianco e nero – di Ugo Procacci, Sovrintendente alle Belle Arti Firenze, Arezzo, Pistoia e Firenze, firmato dal regista e sceneggiatore Massimo Mida Puccini. Il programma è al centro della nuova puntata di “Mai più trasmessi”, con il commento di Simona Vanni, in onda mercoledì 26 marzo alle 21.10 in prima visione su Rai Storia. Procacci e i suoi collaboratori ricordano la fase cruciale dell’alluvione dell’Arno del 4 novembre 1966, che provoca gravi danni al patrimonio artistico della città del Giglio, affrontati con passione e metodo dal Laboratorio del Restauro degli Uffizi, oggetto, in quel 1972, della mostra al Mostra alla Fortezza da Basso “Firenze Restaura”.
Procacci, nato a Firenze nel 1905, si dedicò agli studi storici sotto la guida di Gaetano Salvemini, suo grande maestro, per poi laurearsi in Storia dell’arte nel 1927, con una tesi su Spinello Aretino. Antifascista, fu socio fondatore del Circolo Rosselli e aderì, durante la Seconda guerra mondiale, al Comitato di liberazione nazionale. Nel 1932 fondò il “Gabinetto di restauro dei dipinti” di Firenze, dove coniugò l’interesse per l’attività di restauro allo studio del patrimonio artistico del territorio toscano. Il laboratorio confluì poi, nel 1975, all’atto di creazione del Ministero per i beni e le attività culturali, nel nuovo istituto di restauro nato dalla fusione con l’antico opificio mediceo e chiamato Opificio delle Pietre Dure. Procacci, coadiuvato da restauratori del calibro di Augusto Vermerhen, prima, e Gaetano Lo Vullo, poi, si occupò da vero pioniere di affiancare la ricerca al restauro, creando praticamente dal nulla la storia delle tecniche artistiche. Negli anni 1946-47 per la prima volta venne resa nota in modo estensivo, attraverso mostre aperte al pubblico e non più attraverso articoli in riviste specializzate, l’attività del Laboratorio e il suo intento scientifico.

Autore

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *