Stasera in tv arriva “1861: l’Italia s’è desta”
L’Unità e le sue celebrazioni

In seguito alla seconda guerra d’indipendenza e alla spedizione dei Mille guidata da Giuseppe Garibaldi, nel biennio 1859-60 l’obiettivo dell’unità d’Italia era stato in gran parte raggiunto, con le sole eccezioni del Triveneto e del Lazio. L’annessione al Regno di Sardegna delle varie province era stata sancita da plebisciti.
Il 3 novembre 1860 in piazza Regia (in seguito piazza del Plebiscito) il presidente della Corte suprema di giustizia di Napoli, Vincenzo Niutta, proclamò il risultato del plebiscito che sancì l’annessione delle province napoletane del Regno delle Due Sicilie al Regno di Sardegna: «Proclamo che il popolo delle province meridionali d’Italia vuole l’Italia una ed indivisibile con Vittorio Emanuele, Re costituzionale e suoi legittimi discendenti». Il 4 novembre lo stesso fece il presidente della Corte suprema di giustizia siciliana, Pasquale Calvi. Le annessioni furono formalizzate con regi decreti 17 dicembre 1860, n. 4498 («Le province napoletane fanno parte dello Stato Italiano») e 4499 («Le province siciliane fanno parte del Stato Italiano»).
Il 18 febbraio 1861 si riunì a Torino, presso Palazzo Carignano, già sede del Parlamento Subalpino, il nuovo Parlamento nazionale.