Stasera in tv arriva “7 Minuti” di Michele Placido
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Stasera in tv arriva “7 Minuti” di Michele Placido

Undici donne davanti a una scelta

Stasera in tv arriva “7 Minuti” di Michele Placido
I proprietari di un’azienda tessile italiana cedono la maggioranza delle azioni a una multinazionale. Undici donne devono decidere in rappresentanza di tutta la fabbrica se accettare una richiesta di riduzione della pausa pranzo. E’ il film diretto da Michele Placido, che firma anche la sceneggiatura con Stefano Massini e Toni Trupia, “7 minuti”, in onda sabato 29 marzo alle 21.15 su Rai 5. Nel cast, Cristiana Capotondi, Ambra Angiolini, Fiorella Mannoia, Maria Nazionale, Ottavia Piccolo, Michele Placido.
Tratto da un testo teatrale, “7 minuti” è un film dall’ottima scrittura, ben recitato e sceneggiato in unità di tempo, luogo e azione. Novanta minuti di fabbrica in cui si discute senza che succeda niente, coinvolgono lo spettatore in un dialogo serrato senza cali di tensione. Notevoli tutte le protagoniste, con una menzione speciale per la perfetta maschera (in latino persona) di Ottavia Piccolo, interprete di Bianca, l’operaia veterana che vede lontano nel passato e nel futuro.
Film alla Ken Loach, crudo, duro e di parte. Di sinistra, nel senso grave e tragico del termine. C’è la frammentata classe operaia post moderna, fatta di donne extracomunitarie, di ragazze neoassunte rasate e tatuate, di mogli di disoccupati a vita, di madri che non arrivano a fine mese, di operaie infortunate promosse all’invalidità in ufficio in cambio di dichiarazioni compiacenti, di vecchie operaie che hanno aggiornato Marx senza metterlo da parte, e inevitabilmente di chi deve mantenersi il posto tra le lenzuola del capo. Classe operaia che non è più classe, divisa e polverizzata da rivalità, invidie, diffidenze e razzismi, ma soprattutto da estrazioni, esperienze e quindi linguaggi diversi. Scomposte sensibilità e necessità che si affronteranno in un drammatico consiglio di fabbrica, testimone delle ragioni della dignità contro quelle della paura. Film di parte, s’è detto, con i padroni vecchi e nuovi uniti nell’irresponsabilità.

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