Stasera in tv il sequestro Soffiantini a “Cose Nostre”

L’imprenditore rimase nelle mani dei banditi sardi 237 giorni

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Lunedì 2 giugno, alle 23.55 su Rai 1, a “Cose Nostre” Emilia Brandi racconta la storia del sequestro dell’imprenditore Giuseppe Soffiantini, che nel 1997 rimase in mano ai rapitori per 237 giorni ricchi di colpi di scena.
Il reportage “Gli ultimi banditi” ricorda il rapimento messo a segno dalla Anonima Sarda che scatenò un’ondata di indignazione nel Paese e diede il via a un’operazione di polizia e carabinieri senza precedenti. A tenere prigioniero Giuseppe Soffiantini erano due esponenti criminali di primo piano del banditismo sardo, Attilio Cubeddu e Giovanni Farina insieme a una banda senza scrupoli che non esitò a fare fuoco sulle forze dell’ordine. I sequestratori braccati arrivarono a tagliare una parte dell’orecchio di Soffiantini per spingere la famiglia a pagare. Una violenza raccontata come in un thriller dai protagonisti di questa storia: Carlo Soffiantini, figlio dell’imprenditore rapito e Marco Mariconda, allora a capo della squadra mobile di Brescia.
Il 17 giugno 1997, tra le 22:30 e le 23:00, l’imprenditore tessile sessantaduenne Giuseppe Soffiantini venne rapito dalla sua casa di Manerbio da una banda capeggiata da Mario Moro, ex pastore nativo di Ovodda da tempo residente a Ginestreto (FC), e composta da due rapinatori pregiudicati, Giorgio Sergio e Osvaldo Broccoli, ambedue di Cesena, che, dopo aver legato e imbavagliato la collaboratrice domestica e la moglie, Adele Mosconi, e averle rinchiuse in cantina, lo caricano a forza su un’auto Fiat Croma guidata da Agostino Mastio, originario di Galtellì ma trasferitosi a Perugia. Il rapimento era stato architettato da Mario Moro con la collaborazione di un altro basista, Pietro Raimondi, a sua volta di Manerbio e conosciuto in prigione. Dopo il sequestro, i banditi consegnarono l’ostaggio ad Attilio Cubeddu e Giovanni Farina, che lo rinchiudono in diversi covi tra le montagne della Calvana e le campagne fra Grosseto e Siena.
Appuntamento imperdibile.

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