![1600x900_1591366437217_nelnomediantea - PuntoZip - La cultura in un piccolo spazio Stasera in TV: ""Nel nome di Antea": quando la guerra minaccia l'arte". Su Rai Storia (canale 54) un patrimonio salvato Stasera in TV: ""Nel nome di Antea": quando la guerra minaccia l'arte". Su Rai Storia (canale 54) un patrimonio salvato](https://www.puntozip.net/wp-content/uploads/2020/06/1600x900_1591366437217_nel20nome20di20antea.jpg)
In primo piano due famosi ritratti della pittura italiana usciti indenni dalla Seconda Guerra Mondiale, insieme a migliaia di altri capolavori. Un salvataggio messo in atto da un pugno di giovani funzionari italiani delle Belle Arti, il cui coraggio e dedizione sono rimasti nell’ombra fino a pochi anni fa. Tra le storie raccontate quella di Pasquale Rotondi, che in due rifugi nelle Marche mise in salvo migliaia di opere del Nord Italia; quella di alcuni funzionari ministeriali come Lavagnino, Argan, Lazzari che, pur privati di ogni incarico dal nuovo governo della Repubblica Soiale, riuscirono a salvarne una parte all’interno del Vaticano; e l’odissea delle opere d’arte napoletane, portate via da Montecassino dove erano nascoste, poco prima che l’abbazia venisse rasa al suolo e dei capolavori dei musei fiorentini, trafugati dai nazisti e recuperati prima che passassero il confine.
Ma anche c’è l’impegno dii due giovani studiose, Palma Bucarelli e Fernanda Wittgens, che unendo competenza e sprezzo del pericolo salvarono i capolavori loro affidati. Infine, i tentativi di restaurare ciò che sembrava irrimediabilmente perduto. Anche se non tutto si è salvato, è grazie a loro che è oggi possibile ammirare e mostrare al mondo i Caravaggio, i Giorgione, i Raffaello. Il generale Clark disse che fare la guerra in Italia era come combattere in “un maledetto museo”. Quel museo è sopravvissuto e se da un lato continua a raccontare la storia della nostra identità, dall’altro trasmette immutato a chiunque venga a visitarlo nei musei e nelle piazze italiane il valore universale della bellezza.