“Gente che va gente che viene” è una delle prime “prove d’autore” del regista televisivo Enzo Trapani, che negli anni sarà uno degli innovatori del varietà televisivo Rai. La trasmissione, in onda nel 1960, è al centro del nuovo appuntamento con “
Mai più trasmessi”, con il commento di Simona Vanni, in onda mercoledì 19 marzo alle 21.10 in prima visione su Rai Storia.
Trapani, affermato regista televisivo, iniziò la sua carriera nel mondo dello spettacolo negli anni dell’immediato dopoguerra, lavorando dapprima come scenografo cinematografico, quindi come arredatore e costumista, un’attività che continuò fino al 1951. In seguito, passato alla regia, diresse alcuni film, di genere drammatico o musicale, di non grande livello artistico, ma di notevole successo popolare, dimostrando di possedere buon mestiere e un certo senso dello spettacolo. Nel 1955 abbandonò il cinema per la televisione, dove, per circa un trentennio, diresse un gran numero di spettacoli, per lo più varietà musicali e riviste, alcuni dei quali di notevole successo (Alta pressione, Senza rete, Hai visto mai, Te lo dò io il Brasile ed altri). Nel 1965 tornò occasionalmente al cinema, per dirigere il film Altissima pressione, di cui aveva scritto anche il soggetto. Nel 1989 si uccise sparandosi un colpo di pistola.
Franca Cancogni, Fiorenzo Fiorentini e Belisario Randone (che aveva già ideato e scritto “Il novelliere”, che mescola teatro, sceneggiato e varietà per raccontare il mondo letterario di un grande scrittore) firmano questa trasmissione. Lo fanno seguendo di volta in volta seguendo un filo conduttore come escamotage narrativo, e con l’ausilio di una brillante compagnia, tra cui Gianrico Tedeschi, Monica Vitti e Adriana Asti. In questa puntata il pretesto è “cherchez la femme” e viene rivisitato attraverso le seguenti opere: “e regine di Francia” di Wilder; “Non approfondire” di Moravia; “Susanna ” di Anton Cecov; ” Ventotto soldi ” di Labiche.
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