Uomo del dialogo, socialista e cattolico, giornalista preparato, intuitivo, meticoloso, Tobagi si era distinto nel mondo del giornalismo e della cultura italiani, a dispetto della giovane età. Anche per questo, il suo omicidio destò stupore e commozione in quanti lo avevano apprezzato, ancor più per le dinamiche del delitto, commesso da una banda di terroristi giovani e di “buona famiglia”.
Il documentario di Alessandro Chiappetta con la regia di Agostino Pozzi “Walter Tobagi, odiato senza ragione”, in onda in prima visione stasera alle 21.10 su Rai Storia (canale 54), ricostruisce la figura di Tobagi e le vicende legate alla sua morte.
A ricordarlo sono la figlia Benedetta, gli amici e colleghi Antonio Ferrari, Giancarlo Perego, Marco Sassano e Massimo Fini, lo storico Guido Panvini e l’ex magistrato Armando Spataro. Fu quest’ultimo a rappresentare l’accusa al processo che nel 1983 vide condannati i componenti della Brigata XXVIII marzo, accusati proprio dal loro leader, Marco Barbone, che beneficiò della legge del 1982 sui pentiti scontando una pena contenuta.
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