Torna “Genitori, che fare?”, con Gianni Ippoliti
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Torna “Genitori, che fare?”, con Gianni Ippoliti

Obiettivo sulla diffusione della cocaina tra giovani e giovanissimi

Torna “Genitori, che fare?”, con Gianni Ippoliti
Torna “Genitori, che fare?”, il programma della Direzione Approfondimento, condotto da Gianni Ippoliti, che offre alle famiglie un’opportunità di ascolto e di confronto per comprendere meglio il mondo giovanile, in onda da venerdì 4 aprile alle 15.20 su Rai 3. Al centro della puntata, un fenomeno sempre più preoccupante: la diffusione della cocaina tra giovani e giovanissimi. Come riconoscere i segnali di una dipendenza? Quali sono i rischi per la salute? E, soprattutto, come possono i genitori intervenire?
Mamme, papà e ragazzi si confronteranno su questi interrogativi, condividendo esperienze, emozioni e dubbi, con il supporto di esperti del settore. Ospiti della puntata: Claudio Leonardi, medico del SerD di Roma, presidente della Società Italiana Patologie da Dipendenza ed ex direttore del Dipartimento Tutele delle Fragilità della ASL Roma 2; Luciano Squillaci, presidente della Federazione Italiana Comunità Terapeutiche; Mariacarla Bocchino, dirigente superiore della Polizia di Stato – Direzione Centrale per i Servizi Antidroga.
La puntata darà spazio anche a testimonianze dirette, per comprendere dall’interno il dramma della dipendenza e il difficile percorso per uscirne.
Argomento scottante ma anche molto attuale, è quello sull’importanza del dialogo tra genitori e figli.
Un tema molto sentito oggi, in una società moderna che a differenza di qualche anno fa, spesso lascia da soli i giovani, senza sicurezze, alla ricerca di se stessi e del proprio ruolo all’interno della società.
E. Erikson, psicologo del secolo scorso, si è occupato dello studio dello sviluppo dell’identità personale e psicosociale e ha suddiviso la vita in otto stadi: la fase dell’adolescenza è stata soprannominata “ identità o dispersione” ed è proprio quello stadio in cui l’individuo abbandona la propria identità fanciullesca per costruirne una più adulta e matura.
Si parla di “crisi” in quanto l’adolescente vive un vero e proprio periodo di confusione causato da sentimenti contrastanti.

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