“Casa Sapiens” presenta: “CO₂ abbiamo un problema”
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“Casa Sapiens” presenta: “CO₂ abbiamo un problema”

E’ possibile eliminare l’anidride carbonica dall’atmosfera? E smetterla di produrla?

“Casa Sapiens” presenta: “CO₂ abbiamo un problema”
Mario Tozzi e le sue incursioni nel passato, nel presente e nel futuro della vita dei Sapiens proseguono con la sesta puntata di “Casa Sapiens“, una produzione Rai Cultura, in onda su Rai Scuola (canale 57 del digitale terrestre) sabato 19 aprile alle 21.00. È possibile rimuovere dalla nostra atmosfera l’anidride carbonica accumulata dalla Rivoluzione industriale? E possiamo smettere di produrla? Quali Paesi inquinano di più? Questi sono solo alcuni degli interrogativi sui quali si concentrerà la nuova puntata di “Casa Sapiens” intitolata “CO₂ abbiamo un problema”.
La natura sa trattare l’anidride carbonica: in era preindustriale quella emessa era sostanzialmente pari a quella assorbita: oceani, foreste, piante, suoli e rocce sono elementi che assorbono naturalmente la CO₂ dall’atmosfera. Ma questi pozzi di carbonio stanno collassando perché sono arrivati al limite della loro capacità di assorbimento. Il sistema Terra è sovraccarico e le temperature salgono. Ma siamo sicuri che l’anidride carbonica prodotta dall’uomo sia sufficiente a cambiare il clima? Gli esperti di tutto il mondo ne sono convinti: gli effetti inesorabili del cambiamento climatico sono dovuti alle attività dei Sapiens. Perché è vero che il clima è cambiato più volte nella storia della Terra, anche prima che comparissero i Sapiens, ma non c’è più alcun dubbio che l’anidride carbonica sia aumentata con la loro comparsa, in particolare dalla Rivoluzione industriale. Da quando cioè l’uomo ha iniziato a dissotterrare il carbonio, carbonio che fino ad allora era stato escluso dai cicli naturali: 40 miliardi di tonnellate emesse ogni anno nell’atmosfera. Con conseguenze allarmanti.
Nei prossimi decenni la temperatura dell’atmosfera e dei mari potrebbe salire tra i 1,5 e i 6 gradi centigradi. Secondo l’ipotesi più ottimistica, con temperature che cresceranno di 2 gradi, le conseguenze saranno la fusione della maggior parte dei ghiacciai e l’innalzamento del livello dei mari.

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