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CuriosArte: Una biennale, un concorso, un museo… tutti da ridere!

CuriosArte: Una biennale, un concorso, un museo... tutti da ridere! CuriosArte: Una biennale, un concorso, un museo... tutti da ridere!Pirandello pubblicò nel 1908 il saggio “L’Umorismo”, dove egli affronta il concetto dell’arte umoristica.
Secondo la concezione pirandelliana, l’uomo, che da sempre vive in un mondo privo di senso, cerca di dare significato all’esistenza creandosi una serie di autoinganni e illusioni: in questa prospettiva, l’umorismo sarebbe la tendenza eterna dell’arte a svelare tale contraddizione.

Federico Zeri, grande critico d’arte, affermava: «La vera caricatura, il grande umorismo, nascono dall’intelligenza, dall’eleganza mentale, da una grande sensibilità, dal genio. L’umorismo è una forma essenziale dell’arte, e i grandi Maestri, nelle arti figurative, sono stati spesso anche grandi Umoristi.».

Alla città di Tolentino va il grande merito di avere avviato, attraverso la Biennale dell’Umorismo e il Museo della Caricatura un originale e interessante cammino storico e critico, dedicato proprio alla valorizzazione di questo non trascurabile genere dell’arte italiana e internazionale.
Per dirlo con le parole di Zeri: «nella stessa vita dell’Uomo l’umorismo è qualcosa di decisivo, di fondamentale».

Nell’antichità il riso è soprattutto divino e gli dèi ridono fra loro e degli uomini, i quali quando ridono partecipano del «divino». Ridere significa trascendere la realtà. La logica risibile destabilizza l’ordine costituito. Il riso è prezioso e pericoloso. Nota il Tagliapietra: “Si può ridere di tutto, della vita e della morte, del sacro e del profano, del nobile e del volgare”.

Nel Medioevo il riso diventa prerogativa del demonio. Questo spiega il perchè molti artisti evitarono di rappresentarlo. Ma sia che ridano gli dèi, sia che rida il diavolo, la risata è qualcosa di trascendente che traduce in chiave simbolica la forza destabilizzante del paradossale.

Il Museo Internazionale dell’Umorismo nell’Arte, dedicato all’Arte umoristica e alla caricatura, è unico in Italia e fra i pochi nel mondo del genere. Fu fondato nel 1970 da Luigi Mari, eccentrico ed eclettico personaggio, già sindaco di Tolentino negli anni ’50, medico e artista. Mari nel 1961 inventò la Biennale della Caricatura, che poi si tramutò nella Biennale internazionale dell’Umorismo nell’Arte. Il Museo nasce proprio da questa Biennale, per poi assumere una propria identità.
Al suo interno è conservato un prezioso patrimonio artistico e storico, che ogni ogni anno si arricchisce sempre più, grazue ad acquisizioni e donazioni. Il museo ospita più di quattromila opere originali tra disegni, dipinti, sculture, stampe e incisioni.

Si possono ammirare nelle sue sale le opere originali dei più celebri maestri della caricatura e dell’umorismo dell’Ottocento e del Novecento: Gabriele Galantara “Ratalanga”, Marcello Dudovich, Filiberto Scarpelli, Giuseppe Scalarini, Mino Maccari, Gioacchino Colizzi “Attalo”, Giuseppe Zanini “Nino Za”, Leo Longanesi, Augusto Majani “Nasica”, Federico Fellini, Paolo Garretto, Francesco Tullio Altan “Altan”, Olaf Gulbransson, Ronald Searle, Guillermo Mordillo, Jean-Michel Folon, Jean-Jacques Sempé, Ronald Topor e tanti altri.

Una biblioteca ampiamente fornita fa da compendio al museo, in essa sono consultabili documenti sull’umorismo nell’arte, i cataloghi di tutte le Biennali e di tutte le mostre allestite dal 1961 a oggi, alcune delle più importanti riviste satiriche italiane e straniere, volumi sulla satira e sull’umorismo, monografie di umoristi e caricaturisti illustri.
La Biennale Internazionale dell’Umorismo nell’Arte, Biumor, nel corso degli anni è diventato un avvenimento di alto interesse culturale.Ogni anno viene bandito un concorso a tema, lo scorso anno il tema era la stupidità, quest’anno è invece l’invidia.

 

Per l’Italia e soprattutto per la città di Tolentino, è motivo di grande orgoglio: la manifestazione è infatti considerata a livello internazionale la più importante rassegna periodica di Arte umoristica.

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