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Il Toccasana – Il bugiardino mente davvero?

Il Toccasana - Il bugiardino mente davvero? Il Toccasana - Il bugiardino mente davvero?

Ma il bugiardino mente davvero?

Un medicinale è un’entità complessa frutto di molti studi chimico-farmaceutici e di una adeguata sperimentazione farmacologica e clinica.

Se analizziamo una confezione di un medicinale possiamo osservare che essa è costituita da:

-un Packaging primario che è l’elemento che custodisce e protegge direttamente farmaci e parafarmaci (blister, confezione di vetro, tubetto in alluminio, contenitori e vasetti in plastica di diverse dimensioni.

-un Packaging secondario che contiene quello primario, ossia la scatola che contiene il tutto.

Sulla scatola del medicinale devono essere riportate obbligatoriamente alcune informazioni di base e la vendita deve essere sempre effettuata senza ripartizioni e a confezione integra.

Le informazioni obbligatorie riguardano il nome del farmaco, il principio attivo, il lotto e la data di scadenza ed un codice a barre che contiene la memoria precisa delle procedure di produzione di quella singola scatola, destinata infine ad uno specifico paziente.

All’interno della scatola troviamo il foglietto illustrativo del medicinale, detto anche bugiardino, ripiegato “magicamente” in maniera da ridurre l’ingombro all’interno della confezione.

Alzi la mano chi aprendo il bugiardino non lo abbia lasciato fuori o buttato via perché impossibile da ripiegare.

E chi ha alzato la mano ha commesso un piccolo errore di valutazione perché il bugiardino è un elemento fondamentale che guida alla corretta assunzione del medicinale, al riconoscimento di eventuali effetti collaterali o alla contemporanea somministrazione di farmaci o cibi che possono interferire con esso.

Questo aspetto è relativo nel caso in cui il farmaco sia soggetto a prescrizione medica perché il medico è tenuto a darci tutte le informazioni in merito all’utilizzo; il farmacista che ci consegna la scatolina tra l’altro può darci informazioni ulteriori riguardanti posologia e dosaggio.

Nel caso in cui invece assumiamo un farmaco da banco, senza necessità di ricetta medica (OTC o SOP), il foglietto illustrativo è il nostro faro.

I nostri dubbi sull’approccio alla lettura del bugiardino sono dovuti intanto al suo nome fuorviante e al fatto che i possibili effetti collaterali che leggiamo ci spaventano moltissimo.

Intanto il nome non deriva solo da “bugiardo”, che riflette il suo utilizzo nelle prime produzioni, quando le aziende farmaceutiche esaltavano le proprietà terapeutiche a discapito degli effetti collaterali.

Severe normative hanno preteso successivamente che tutte le caratteristiche fossero leggibili e soprattutto che fossero alimentate dall’AIFA ogni qualvolta si verificasse qualche novità da evidenziare in seguito all’utilizzo di grandi masse di popolazione.

Bugiardo ad esempio potrebbe derivare dal nome delle locandine dei quotidiani esposte fuori dalle edicole in tempi andati.

Una cosa è certa: il bugiardino è un piccolo deterrente all’utilizzo indiscriminato e non appropriato del farmaco e questo aspetto in un’epoca in cui si ha fretta di eliminare gli ostacoli e di tornare in salute per tornare al corri-corri quotidiano è importante perché ci ricorda che siamo padroni di vivere in pieno benessere, ma non di bypassare chi per consentirci di raggiungerlo quando stiamo male, ne sa più di noi.

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