Una delle opere più potenti del Novecento musicale arriva sul palco del Teatro Massimo di Palermo. Il “War Requiem” di Benjamin Britten, infatti, andrà in scena giovedì 5 giugno alle 20:30. Si tratta di una composizione monumentale che unisce tradizione liturgica e denuncia pacifista.
Un’opera nata dalle macerie della guerra
Il compositore britannico creò questa partitura nel 1962 per un’occasione speciale. Doveva inaugurare la nuova Cattedrale di Coventry, ricostruita dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Britten, convinto pacifista, trasformò così una celebrazione in un potente messaggio contro ogni conflitto.
L’opera intreccia sapientemente due elementi distinti. Da un lato, il testo latino tradizionale della messa da Requiem. Dall’altro, le toccanti poesie di Wilfred Owen, soldato e poeta inglese della prima guerra mondiale. Owen scrisse dal fronte sui terribili orrori delle trincee e morì nel 1918, pochi giorni prima dell’armistizio.
Un cast internazionale di eccellenza
La direzione è affidata al britannico Ben Glassberg, direttore musicale della Volksoper di Vienna. Il maestro è apprezzato per la sua energia e la grande sensibilità interpretativa. Guiderà l’Orchestra, il Coro e il Coro di Voci bianche del Teatro Massimo.
Il cast dei solisti vanta nomi di livello internazionale. Inoltre, ogni interprete porta la propria esperienza artistica al servizio dell’opera. Il soprano moldavo Natalia Tanasii torna al Teatro Massimo dopo il successo nell’Onegin del 2023. Il tenore neozelandese Thomas Atkins offre la sua voce di heldentenor dal timbro scuro e potente. Completa il trio il baritono sudafricano Jacques Imbrailo, apprezzato per voce e carisma scenico.
La forza del messaggio universale
Il “War Requiem” passa da momenti di grande solennità a sussurri di profonda disperazione. Il Coro e il Coro di Voci bianche, istruiti dal Maestro Salvatore Punturo, hanno un ruolo centrale. Attraverso l’alternanza tra latino e inglese, Britten amplifica il messaggio dell’opera.
Le poesie di Owen testimoniano non solo la brutalità della guerra, ma anche la profonda umanità dell’autore. Inoltre, il riferimento a due conflitti diversi rende universale la condanna di ogni guerra. La struttura dell’opera sottolinea così l’orrore del secondo conflitto mondiale e richiama la tragedia del primo.
Un capolavoro sempre attuale
Questo capolavoro continua a risuonare con forza ancora oggi. Il suo messaggio di condanna e di speranza nella riconciliazione rimane infatti estremamente attuale. In un mondo ancora segnato da conflitti, l’opera di Britten offre una riflessione profonda sulla pace.
La performance al Teatro Massimo rappresenta un’occasione unica per ascoltare questa monumentale composizione. I biglietti sono disponibili da 30 a 10 euro, rendendo accessibile a tutti questo importante messaggio artistico e umano.
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