Due giorni dopo la celebrazione dell’80esimo anniversario della Liberazione, la puntata di “
Rebus“, in onda domenica 27 aprile alle 16.15 su Rai 3, ospita il racconto delle stragi naziste e le storie di partigiane e partigiani che hanno combattuto per la libertà: Giorgio Zanchini ne parlerà con la storica Michela Ponzani e con Walter Veltroni. Con l’esperto di filiere alimentari e fondatore dell’associazione Terra!, Fabio Ciconte, si discuterà invece del rapporto tra cibo e politica e delle scelte individuali e collettive necessarie per cambiare il sistema alimentare e renderlo sostenibile.
Le cronache dell’epoca ci raccontano di come i re barbari si facessero un vanto del fatto di mangiare moltissimo, soprattutto cacciagione, e di bere molto vino, perché questo regime alimentare esaltava il loro statuto nomade e guerriero. Di contro, nell’antica Roma, la nobiltà d’animo e di censo era collegata all’essere parco e dedito a una dieta di verdure e cereali che testimoniavano di una civiltà superiore, avanzata, di tipo stanziale e dedita all’agricoltura. Pane e vino non esistono infatti in natura mentre i “barbari” avrebbero basato la loro dieta su selvaggina, bacche selvatiche e latte acido in quanto ancora vicini allo stato ferino. Si trova quindi in grande difficoltà il fedele biografo di Carlo Magno, Eginardo (Vita Karoli, IX sec.) il quale, come si direbbe oggi, deve costruire l’immagine del suo signore conciliando le due opposte culture del cibo e del potere: da una parte il re Franco di stirpe germanica che stramangia e tracanna vino per mostrare la sua forza in combattimento; dall’altra il restauratore dell’Impero Romano d’Occidente che si ispira quindi all’antica moderazione augustea fatta di fichi e pane nero. Ma le agiografie, si sa, hanno le gambe corte o, in questo caso, malate.
Un appuntamento assolutamente da non perdere.
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