Oggi in tv la medicina del futuro, a “Basta la salute”
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Oggi in tv la medicina del futuro, a “Basta la salute”

Dalla metagenomica alle Car-T. E poi le allergie e i lupi, sempre meno cattivi

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Apertura dedicata alla medicina del futuro nel doppio appuntamento con “Basta la salute“, il settimanale di medicina e sanità a cura di Gerardo D’Amico, in onda mercoledì 16 aprile alle 16.40 e in replica alle 21.40 su Rainews24.
Dalla metagenomica all’utilizzazione delle Car-T su tumori solidi e malattie autoimmuni alle indagini genetiche estese per terapie mirate sui tumori, la medicina è già nel futuro, come spiega Federico Perno, direttore di diagnostica ed immunologia al Bambino Gesù di Roma, che illustra come nei suoi laboratori viene applicata la metagenomica per intercettare in sangue, tessuti e liquor la presenza di microrganismi saprofiti o inaspettati in grado di provocare gravissime patologie. Come nel caso della malattia di un bambino affetto da un fungo del grano, o di un altro aggredito da un batterio di trota: microrganismi normalmente eliminati dal nostro sistema immunitario, ma esiziali in persone con immunodeficienza. Grazie all’intelligenza artificiale è stato possibile individuare in milioni di dati genetici la causa di quelle inspiegabili patologie.
Dal direttore scientifico dell’IDI Paolo Marchetti, invece, arriva la richiesta alle istituzioni di accelerare sulla costituzione dei Molecular Tumor Board in tutta Italia: una legge di 4 anni fa prevedeva la realizzazione in ogni regione di questo strumento essenziale per le indagini genetiche avanzate sui tumori, per sciogliere dubbi diagnostici ma soprattutto poter individuare terapie personalizzate, eppure i MTB sono attivi in sole 12 regioni su 21.
Ingegnerizzare i linfociti T per trasformarli in proiettili contro alcune forme di cancro, ma non solo: le Car-T sono sempre più utilizzate, dai tumori del sangue a quelli del midollo e solidi come il glioblastoma, il più diffuso cancro pediatrico. E con risultati eccezionali anche contro alcune patologie autoimmuni. Ne parlano Franco Locatelli, direttore di oncoematologia al Bambino Gesù, Michele Cavo, ematologo.

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