Un “circolo” di lettori illustri che condividono le storie che hanno lasciato un segno indelebile nelle loro vite, proponendo un viaggio dentro la letteratura, tra classici capaci di parlare a generazioni e mondi diversi, da Verne a Pasternak, da Goliarda Sapienza a Truman Capote. È “
Pagine”, il nuovo programma di Rai Cultura firmato da Silvia De Felice e da Emanuela Avallone e Alessandra Urbani, per la regia Laura Vitali, in onda da lunedì 10 marzo alle 23.00 su Rai 5. Primi protagonisti – nello studio che proietta lo spettatore direttamente “dentro” le pagine di un libro – sono Gabriele Romagnoli e “Il giro del mondo in ottanta giorni”. “Credo che sarebbe utile e bello rileggere oggi ‘Il giro del mondo in ottanta giorni’ perché ti insegna proprio questo: ti insegna il brivido dell’imprevisto, il fascino della deviazione, perché, che ci crediate o no, ma Phileas Fogg ce lo insegna, arrivare al traguardo è proprio la somma degli imprevisti e delle deviazioni che non avevamo messo in agenda” dice Gabriele Romagnoli, che più che “giornalista” vorrebbe essere definito “viaggiatore”.
Straordinario romanzo che ha appassionato i lettori sin dal suo apparire, nel 1872, e caso letterario mondiale, “Il giro del mondo in ottanta” giorni – ricostruito anche attraverso il documentario di Caroline Behague – è uno dei romanzi ancora oggi più amati di Jules Verne, nato a Nantes nel febbraio del 1928, e morto ad Amiens, esattamente 120 anni fa: il 24 marzo 1905. La storia è nota: mercoledì 2 ottobre 1872, alle ore 20.20, l’inglese Phileas Fogg scommette con gli amici del suo club che riuscirà a fare il giro del mondo in ottanta giorni esatti, insieme a lui il suo servo, Passepartout. Una scommessa che dà il via alla più celebre corsa intorno al mondo e contro il tempo: Fogg, per vincere, deve circumnavigare il globo.
Appuntamento imperdibile.