
Proseguono con la terza puntata di “Casa Sapiens” – in onda venerdì 11 aprile alle 21.00 su Rai Scuola (canale 57 del digitale terrestre) – le incursioni di Mario Tozzi nel passato, nel presente e nel futuro della vita. Che cosa sta succedendo ai ghiacciai delle Alpi? Sono davvero destinati a scomparire tutti? Quali errori si stanno commettendo? Se il ghiaccio racchiude la memoria del passato, che cosa si rischia di perdere per sempre? Questi sono solo alcuni degli interrogativi sui quali si concentrerà la terza puntata. Orchidee che fioriscono sopra i 3000 metri di altitudine, stambecchi nottambuli che cercano frescura quando cala la sera, caprioli che saltellano stranamente ad alta quota, brandelli di divise e scarponi della Grande Guerra che emergono in superficie dalle montagne. Sono fenomeni diversi, ma tutti hanno in comune un fattore: sono conseguenze del grande cambiamento climatico in atto che alza le temperature e alimenta la deglaciazione spingendo sempre più in alto alcune specie viventi o riportando alla luce reperti bellici un tempo rigorosamente coperti dal ghiaccio. La fusione dei ghiacci è una vera emergenza globale. L’attività inesorabile dei Sapiens impatta pesantemente sulle superfici ghiacciate del pianeta. Entro il 2100 le regioni con i ghiacciai più piccoli come quelli dell’Europa centrale, minacciati anche dal turismo di massa perché più accessibili, rischiano di perdere l’80% della loro massa. 300 miliardi di tonnellate di ghiaccio si perdono ogni anno dallo strato glaciale della Groenlandia e quasi 130 dall’Antartide. Tra il 2000 e il 2024 è andato perduto il 50% del volume totale delle aree ghiacciate. Particolarmente vulnerabili, perché soggetti a cambiamenti più intensi e veloci, sono i ghiacciai dell’arco alpino, che nell’ultimo secolo si sono dimezzati. In questa zona del mondo, in cui la temperatura in 100 anni è cresciuta di 2 gradi, si prevede che i ghiacciai al di sotto dei 3500 metri spariranno in 20-30 anni.